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Randagi. Amici Animali ONLUS: “Sterilizzazione unica via, il resto sono solo chiacchiere”


Intervento a gamba tesa quest’oggi da parte della Amici Animali ONLUS, unica associazione nel territorio comunale ad essere riconosciuta a norma di legge dalle istituzioni regionali.

Un branco di oltre 13 cani si aggira per il centro storico di Sciacca, ma non solo, negli anni diversi sono stati i casi di attacchi a da parte di randagi, specie in Via Allende alla Perriera. In molti si chiedono quale sia la soluzione attuabile davanti a questa problematica, ma per l’associazione guidata da Franco Gulino non vi sono altre alternative: “Sterilizzazione unica via oppure saremo invasi in qualche anno, con buona pace di chi pensa il contrario”.

“Ci lasciano allibiti le dichiarazioni di qualche veterinario secondo cui la sterilizzazione non sarebbe una soluzione. Forse si dimentica che spesso i cani, accuditi tante volte anche da volontari assai attivi su tutto il territorio comunale ad ogni ora del giorno e della notte, danno vita a cucciolate di cui non è raro sopravviva autonomamente una buona percetuale che giunge poi all’età adulta, andandosi in questo modo ad unire ai branchi di randagi già esistenti. E’ il naturale ciclo della vita, ignorarlo è semplicemente assurdo“.

Mai come in questo periodo la sterilizzazione si dimostra necessaria a combattere il fenomeno del randagismo. E’ chiaro che i cani non possono essere fatti sparire per magia, al massimo solo redistribuiti – ed in questo senso sarebbe utile creare più punti di ristoro in città, in modo da evitare la formazione di branchi numerosi in un unico luogo –  ma se a questo si aggiunge la nascita di nuove cucciolate la problematica può solo accentuare la sua gravità.”

E sulle campagne di sensibilizzazione dichiarano: “Sono utili, specie se fatte tra i bambini che formeranno la società di domani, ma bisogna comunque intervenire fattivamente sulle problematiche. Hai poco da sensibilizzare un bambino sulle tematiche degli animali se poi le strade sono invase e rischia anche di essere aggredito dai randagi in branco”.