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Raso CGIL sul CUPA: il Libero Consorzio si comporta come “TOTO’ CHE HA VENDUTO LA FONTANA DI TREVI”


Massimo Raso segretario generale della CGIL, oggi invia una lettera aperta al Libero Consorzo sul caso del CUPA – Università di Agrigento – dai tono duri. Di seguito la lettera.

“L’art. 3 del collegato alla legge Finanziaria 2017, – scrive Raso – è stato approvato dall’Ars il 25 Luglio lo stesso articolo prevedeva l’uscita definitiva dei Liberi Consorzi abrogando la legge n.15 del 4/08/2015 che prevedeva il mantenimento della quota di partecipazione dei Liberi Consorzi nei Consorzi Universitari.

La L.R. 8/2016 art. 16, ha disposto che i liberi Consorzi comunali ( Ex-Provincie) dovranno assicurare la partecipazione ai Consorzi Universitari nei limiti della spesa media della spesa storica degli ultimi tre anni, e precisamente la quota di €. 774.767,00
Il CUPA, per queste ragioni, ha nominato un legale per il recupero della quota Sociale per l’anno 2016.

Per tutta risposta, Lei, quale Commissario del Libero Consorzio nomina un legale nei confronti del CUPA per il rilascio dell’immobile adibito a sede del Cupa.  Ma è serio che le Istituzioni si comportino così?

Peraltro, il Socio di maggioranza del Cupa, il Sindaco Lillo Firetto ha chiuso definitivamente la partita sull’immobile conteso sede del Cupa, con una nota a firma del Dirigente del Settore infrastrutture del Comune di Agrigento, Ing. Francesco Vitellaro del 18 Luglio 2017, inviata al Cupa e alla Dirigente del Settore del Libero Consorzio, con la quale comunica che la Provincia Regionale di Agrigento non ha alcuna titolarità sull’immobile in questione già sede del Cupa, ne sulla area di sedime poiché la Provincia di Agrigento non era titolare di detto immobile né dell’area di sedime dello stesso.

Come mai proprio l’immobile del CUPA “fa gola” al Libero Consorzio? Che bisogno ha di pagare legali esterni per iniziare una procedura?

Se ha bisogno di locali, proprio di fronte al CUPA c’è l’Istituto Brunelleschi, di cui la Ex Provincia è certamente proprietaria che di aule chiuse a disposizione ne ha tante!

Del CUPA il Libero Consorzio è proprio sicuro di poter esibire un titolo di proprietà dell’Immobile o si comporta come TOTO’ CHE HA VENDUTO LA FONTANA DI TREVI?”.

Infine il segretario della CGIL conclude: “Caro Commissario, circa 1 mese fa (il 6 luglio!) Le avevamo chiesto un incontro che non ha avuto alcun riscontro. Ella è certamente libera di incontrarci o meno, tuttavia non può non raccogliere il grido d’allarme che era sotteso a quella richiesta di incontro urgente, è forte, da parte nostra, la preoccupazione per la situazione economica e finanziaria, in cui si trova codesto Consorzio Universitario e vorremmo capire ufficialmente e definitivamente qual è la posizione della Ex Provincia”.