⦿ Ultim'ora

Reati Ambientali. Finanza sequestra il Sikania Resort, anche due denunciati


Sequestrato dai militari della GdF il “Sikania Resort”, la struttura turistico-alberghiera di Marina di Butera che conta circa 800 posti letto sulla costa nei pressi di Gela.

Il sequestro preventivo è stato condotto dalla GDF per reati ambientali su disposizione del decreto emesso dalla Procura del Tribunale di Gela: da quanto emerso dalle indagini sarebbero state riscontrate delle violazioni alle concessioni rilasciate dal Comune di Butera e dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente.

Gli inquirenti accusano le presunte condotte di inquinamento ambientale e distruzione o deturpamento di bellezze naturali.

Per questo è stata disposta l’applicazione della misura cautelare sull’intero complesso, al fine di impedire che il reato commesso porti ad ulteriori conseguenze e consentire, nel prosieguo, il ripristino per quanto possibile dello stato dei luoghi e dell’habitat gravemente deteriorati.

“A tal fine – si legge nel comunicato della GDF – l’autorità giudiziaria procedente ha individuato la figura di un amministratore/custode giudiziario che avrà il compito di gestire la struttura alberghiera fino all’attuazione delle prescrizioni imposte”.

In particolare gli inquirenti hanno accertato come la realizzazione dell’area balneare del villaggio turistico sia avvenuta in violazione delle prescrizioni molto stringenti poste alla base delle concessioni poiché il sito interessato è ricadente all’interno di un’area sottoposta a vincolo naturalistico (“Torre Manfria”). Fra i tanti vincoli vi era quello di non alterare l’equilibrio generale del sito dal punto di vista floro-faunistico e paesaggistico e quello di preservare le caratteristiche formazioni dunali dall’erosione eolica e dal calpestio umano.

La struttura, inizialmente, gestita dalla società Falconara s.r.l. fu poi data in affitto, nell’anno 2014, alla società Eden s.r.l. di Pesaro. I diversificati accertamenti svolti (raffronto delle immagini satellitari rilevate dal 2006 ad oggi, esame delle planimetrie progettuali acquisite presso l’assessorato regionale territorio e ambiente di Palermo e l’ufficio del demanio marittimo di Caltanissetta, rilevamenti fotografici aerei) hanno permesso di accertare come, nel corso degli anni, il cordone dunale preesistente, la cui altezza in alcuni punti raggiungeva anche diversi metri e il cui andamento risultava continuo nel suo sviluppo longitudinale, fosse stato completamente spianato in corrispondenza della struttura alberghiera retrostante per ampliare, arbitrariamente, l’area destinata allo stabilimento balneare e come, le prescrizioni imposte dalle autorità competenti per la sua tutela, fossero state completamente ignorate.

Per tali condotte, sono stati denunciati Franza Pietro (legale rappresentante della società Falconara s.r.l., titolare della concessione edilizia rilasciata dal Comune di Butera) e Filippetti Nardo (legale rappresentante della società Eden s.r.l., gestore del complesso turistico). L’attività è stata supportata da una perizia tecnica richiesta dall’autorità giudiziaria al fine di valutare la gravità dell’impatto ambientale.

La valutazione dei consulenti ha escluso la possibilità di un danno irreparabile, per questo motivo i reati contestati non sono di più grave entità e soprattutto l’attività del villaggio turistico è stata affidata ad un amministratore giudiziario che curerà l’aspetto delle bonifiche necessarie. Questa nomina permetterà, qualora venga ripristinato lo stato dei luoghi nel rispetto delle prescrizioni imposte dalle concessioni, la normale operatività della struttura”.