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Reddito di Cittadinanza, tutti al lavoro per il Comune. Pronto decreto attivazione progetti utili alla collettività


Coloro che percepiscono il RdC potrebbero a breve essere utilizzati come forza lavoro per gli enti comunali, ma il presidente Anci frena: “Rimangono timori relativi alle difficoltà nella fase applicativa dei progetti”

Tutti a “sdebitarsi” per il Reddito di Cittadinanza attraverso il lavoro nei “progetti utili alla collettività” dei Comuni. Con la Conferenza Unificata di ieri è stato dato il via libera al decreto che definisce le forme e le modalità di attuazione dei Puc che i Comuni dovranno attivare per i beneficiari del reddito di cittadinanza, in diversi ambiti, da quello culturale, a quello ambientale, artistico, sociale e dei beni comuni.

Favorevole ma dubbioso il presidente dell’Anci e sindaco di Bari, Antonio Decaro: “Con senso di responsabilità e ben consapevoli che lo strumento del reddito di cittadinanza si riverbera sui Comuni nella fondamentale azione di attivazione dei beneficiari del reddito attraverso la partecipazione ai progetti utili alla collettività dei Comuni, abbiamo condiviso un percorso col Ministero avanzando proposte e suggerendo semplificazioni delle procedure. Molte di esse sono state accolte nel decreto approvato oggi”.

Resta dubbioso comunque, Decaro: Permangono tuttavia tra i Comuni alcuni timori relativi alle difficoltà nella fase applicativa dei progetti, con particolare riferimento al grande sforzo amministrativo richiesto soprattutto in termini organizzativi. La platea dei beneficiari è ampia e la gestione della fase transitoria, fino alla implementazione della piattaforma per il reddito, complessa”. Per questo il presidente dell’Anci ha sottoscritto l’intesa condizionandola all’accoglimento di un emendamento finalizzato a prevedere una revisione correttiva in esito ad un primo periodo di 12 mesi di realizzazione dei Puc.