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Referendum Costituzionale. Nasce il Comitato ‘Lavoratori per il NO’


Si è costituito oggi ad Agrigento il Comitato provinciale “Lavoratori per il NO”.

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L’iniziativa è stata promossa da Eugenio Bartoccelli (Segretario Provinciale dell’UGL) e da Giuseppe Liberto (Presidente nazionale del CAPIMED), sulla scorta della costituzione del Comitato Nazionale “Lavoratori per il NO”. Hanno aderito: Vincenzo Orlando, Lorenzo Pace, Agostino Tortorici, Rino Cumbo, Giuseppe Cammarata, Pasquale Salvaggio, Michele Interrante, Matteo LIcari, Antonella Capraro, Antonino Mulè, Salvatore Battaglia, Giuseppe Failla, Francesco Costanza, Damiano Iovino, Gianluca Mangiavillano, Carmelo Mangione, Calogero Narcisi, Salvatore Perrone, Giovanni Rao.

Il Comitato nasce con lo scopo di dare voce alla classe produttiva del Paese e suscitare un dialogo costruttivo, raccogliendo le istanze del territorio e dei lavoratori, già vessati dalle recenti riforme del governo Renzi e preoccupati per le ripercussioni che questa riforma potrà avere sul mondo del lavoro.

Giorno 18 Novembre alle 17,00 ci sarà un incontro-conferenza stampa del comitato “Lavoratori per No” alla presenza del Presidente Nazionale Valentina Iori, dell’On.le Renata Polverini (Vice Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati) e il  dott. Stefano Cetica Presidente del patronato ENAS. L’incontro avverrà presso la sala consiliare del Comune di Ribera. Quella di Ribera sarà la diciottesima tappa del tour  #10milakmperilNo

Nel corso della conferenza stampa il Comitato Lavoratori per il NO presenterà anche i nuovi dati del quarto sondaggio sugli orientamenti di voto al referendum prodotti dall’istituto di ricerca milanese Eumetra Monterosa. “Gli italiani e il referendum”  è il titolo del quarto sondaggio Eumetra Monterosa effettuato il 9 novembre 2016 per il Comitato Lavoratori per il NO.  Il 55,6% del campione di intervistati ha dichiarato agli operatori dell’istituto di ricerca milanese (metodologia di ricerca: Cati) che voterà contro la riforma costituzionale a fronte di un 44,4% che si dichiara favorevole alla riforma che va a modificare 47 articoli della Costituzione.  Circa dieci punti percentuali di stacco, un margine che si fa sempre più ampio se paragonato alla percentuale del ‘no’ relativa al 2 novembre, pari al 55,2%.