Un attacco alle risorse militari britanniche o peggio ancora l’esecuzione di un test nucleare per dimostrare i propri intenti. Sono queste le opzioni sul tavolo di Vladimir Putin nel caso in cui l’Occidente permettesse all’Ucraina di usare i suoi missili a lungo raggio per colpire la Russia
Lo riporta la Reuters. Mentre le tensioni tra Est e Ovest sull’Ucraina entrano in una nuova e pericolosa fase, il Primo Ministro britannico Keir Starmer e il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden si sono incontrati a Washington per decidere se consentire o meno a Kiev di utilizzare missili Atacms statunitensi a lungo raggio o missili Storm Shadow britannici contro obiettivi in Russia. Al momento Biden ha preso tempo , ma secondo il Financial Times, “ci sono indicazioni” cheil presidente americano potrebbe essere disposto a permettere a Gran Bretagna e Francia di “consentire all’Ucraina di usare i missili Storm Shadow”. Stramer alla fine dell’incontro senza l’Ok Usa, ha spiegato che il tema comunque “lo riprenderemo all’Assemblea dell’Onu nei prossimi giorni con un più ampio gruppo di soggetti”.
In patria Starmer sull’ ok ai missili a Kiev è pressato da ben cinque ex ministri della Difesa e un ex premier britannici, che hanno esortato l’attuale primo ministro a consentire all’Ucraina di usare i missili a lungo raggio per attacchi in profondità nel territorio russo, anche senza l’appoggio degli Stati Uniti. Lo riporta il Sunday Times. Grant Shapps, Ben Wallace, Gavin Williamson, Penny Mordaunt, Liam Fox e Boris Johnson hanno avvertito Starmer che qualsiasi ulteriore ritardo su questo tema incoraggerebbe il presidente russo Vladimir Putin. Secondo quanto riporta il quotidiano britannico, in particolare Wallace ha detto al premier britannico che non agire ora equivarrebbe a compiacere Mosca e Johnson ha affermato che non c’è alcun motivo per ritardare tale decisione.
Sempre secondo quanto riporta Reuters, infatti, le opzioni di Vladimir Putin per rispondere all’Occidente nel caso permettesse all’Ucraina di usare i suoi missili a lungo raggio per colpire la Russia potrebbero includere il colpire risorse militari britanniche vicino alla Russia o, in extremis, condurre un test nucleare per dimostrare l’intento, hanno detto tre analisti.
Nel caso della Gran Bretagna, è probabile che Mosca dichiari che Londra è passata a un’aggressione armata diretta se permetterà a Kiev di lanciare missili Storm Shadow contro la Russia, ha affermato l’ex consigliere del Cremlino Sergei Markov su Telegram. Markov aveva previsto che la Russia avrebbe probabilmente chiuso l’ambasciata britannica a Mosca e la propria a Londra, avrebbe attaccato droni e aerei da guerra britannici nei pressi della Russia, ad esempio sopra il Mar Nero, e forse avrebbe lanciato missili contro gli aerei da guerra F-16 che trasportano gli Storm Shadow nelle loro basi in Romania e Polonia. “Il passo che l’Occidente sta pianificando ora è un piccolo passo, ma oltrepassa una linea rossa a cui saremo effettivamente costretti a rispondere. Considereremo che siete in guerra con noi”, ha detto Markov.
Il presidente Putin, nel suo avvertimento più chiaro finora, giovedì scorso ha affermato che l’Occidente combatterebbe direttamente la Russia se andasse avanti con una mossa del genere, che secondo lui modificherebbe la natura del conflitto ed ha promesso una risposta “appropriata” ma non ha detto cosa comporterebbe. In giugno, tuttavia, ha parlato della possibilità di armare i nemici dell’Occidente con armi russe per colpire obiettivi occidentali all’estero e di schierare missili convenzionali a distanza ravvicinata dagli Stati Uniti e dai loro alleati europei.
Gerhard Mangott, esperto di sicurezza presso l’Università di Innsbruck in Austria, ha dichiarato in un’intervista di ritenere “possibile”, anche se a suo avviso poco probabile, che la risposta della Russia possa includere una qualche forma di segnale nucleare. “I russi potrebbero condurre un test nucleare. Hanno fatto tutti i preparativi necessari. Potrebbero far esplodere un’arma nucleare tattica da qualche parte nell’est del paese solo per dimostrare che fanno sul serio quando dicono che prima o poi ricorreremo alle armi nucleari”, ha detto Mangott.
Infine da evidenziare che l’ambasciatore russo all’ONU, Vassily Nebenzia, ha dichiarato venerdì al Consiglio di sicurezza che la NATO “sarebbe parte diretta delle ostilità contro una potenza nucleare se consentisse all’Ucraina di utilizzare armi a lungo raggio contro la Russia. Non bisogna dimenticarsene e pensare alle conseguenze”, ha concluso.
Redazione Fatti & Avvenimenti