Gli Stati Uniti rifiutano di appoggiare una risoluzione Onu contro i tre anni dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca e che sostiene l’integrità territoriale di Kiev e condanna l’aggressione russa
Lo anticipa l’agenzia britannica Reuters in esclusiva, citando tre fonti diplomatiche. La bozza di risoluzione per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, visionata da Reuters, condanna l’aggressione russa e riafferma l’impegno “alla sovranità, all’indipendenza, all’unità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti”. Una delle fonti ha spiegato che “negli anni precedenti, gli Stati Uniti sotto amministrazione Biden, hanno costantemente co-sponsorizzato tali risoluzioni a sostegno di una pace giusta in Ucraina”, ha detto giovedì una delle fonti, che come le altre ha chiesto l’anonimato per discutere questioni delicate.
La prima fonte diplomatica ha detto a Reuters che la risoluzione è stata sponsorizzata da più di 50 Paesi, rifiutandosi di identificarli. Un portavoce della missione diplomatica statunitense presso le Nazioni Unite a Ginevra non ha risposto immediatamente a una richiesta di commento. Una seconda fonte diplomatica, che ha richiesto l’anonimato, ha dichiarato: “Per ora, la situazione è che loro (gli Stati Uniti) non firmeranno”.
Inoltre gli Stati Uniti si oppongono anche alla dichiarazione del G7 di definire la Russia “aggressore”, nel terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca, rischiando di far fallire una tradizionale dimostrazione di unità. Lo scrive il Financial Times.
Gli inviati degli Stati Uniti hanno sollevato obiezioni all’espressione “aggressione russa” e a descrizioni simili utilizzate dai leader del G7 dal 2022 per descrivere il conflitto, hanno affermato i funzionari occidentali. “Gli americani stanno bloccando quel linguaggio, ma ci stiamo ancora lavorando e speriamo in un accordo”, ha aggiunto il funzionario. Anche la partecipazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al vertice virtuale del G7 di lunedì non è stata ancora concordata, hanno affermato i funzionari. Le principali economie mondiali hanno tradizionalmente rilasciato una dichiarazione di sostegno il 24 febbraio, giorno in cui tre anni fa è iniziata l’invasione su vasta scala. L’aggressione della Russia, ad esempio, è stata menzionata cinque volte nella dichiarazione dei leader del G7 l’anno scorso, ma l’amministrazione era quella di Biden. Secondo due fonti a conoscenza della questione, l’insistenza dell’amministrazione Trump nell’ammorbidire il linguaggio riflette un più ampio cambiamento nella politica statunitense, che mira a descrivere la guerra come “conflitto ucraino”.
La modifica del linguaggio nella dichiarazione del G7 per l’anniversario della guerra “probabilmente è stata chiesta dai russi” nel corso dei recenti incontri con la delegazione americana “per riabilitare la loro immagine, evitare responsabilità e scaricare la colpa sull’Ucraina”. Lo afferma una fonte diplomatica europea sentita dell’Ansa.