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Ribera, Buoni spesa. Sen. Mangiacavallo a Pace: “Abolire scadenza 2 aprile, crea disparità”


Il senatore Nenè Mangiacavallo, si rivolge al Sindaco di Ribera Carmelo Pace chiedendogli di abolire la proibitiva data del 2 aprile quale scadenza di presentazione del modulo di richiesta per i buoni-spesa

Di seguito la nota integrale:

Egregio Sindaco, ho appena visto il video con il quale comunichi che è stata avviata la procedura per dispensare ai “bisognosi” gli aiuti in buoni-spesa previsti da un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Pur riconoscendo la solerzia con la quale Vi siete attivati, mi permetto di segnalare che sarebbe il caso di ABOLIRE, anche nel modulo di richiesta, la scadenza del 2 aprile (cioè dopodomani) e riportata nel modulo, non solo perché è fortemente limitante della possibilità di accedere al beneficio, ma anche perché, da quanto Tu hai detto si potrebbero creare delle disparità tra chi è rispettoso delle regole e chi no.

Se è vero quello che Tu giustamente hai sostenuto, cioè che anche a quelli che presenteranno la domanda in epoca successiva al 2 aprile, sarà concesso il suddetto beneficio, non vedo per quale motivo debba essere fissata una data di scadenza come se fosse una procedura concorsuale.

Non solo! Poiché non tutti avranno la possibilità di seguire il Tuo video con il quale comunichi che la scadenza non ha alcun significato, molte persone, rispettose delle disposizioni da Te previste, potrebbero essere indotte a non presentare la domanda con una penalizzazione inaccettabile.

Altra riflessione che mi permetto di rassegnarTi è relativa al grande ammonimento che hai più volte ripetuto a coloro che pur non essendo bisognosi presenteranno domanda, ricordando che saranno effettuati dei controlli incrociati.

Ti chiedo: chi, e con quali criteri obiettivi sarà in grado di distinguere il bisognoso da chi non lo è, basandosi solo su quanto riportato nella domanda?

Un artigiano, un operaio, un commerciante che da un bel po’ di giorni non lavora ed in atto non ha liquidità, pur avendo dichiarato lo scorso anno un reddito che non lo colloca fra i cosiddetti poveri, rientrerà fra i bisognosi o rischia di essere denunciato per avere dichiarato il falso?

Un criterio obiettivo per stabilire almeno delle priorità dovrebbe esserci, anche per evitare una discrezionalità di giudizio che, comunque, potrebbe ingenerarsi.

Sono certo che considererai questo mio scritto non come una critica, perché non vuole e non può esserlo, ma solo una mia riflessione che rassegno alla Tua attenzione. Buon lavoro.