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Ribera. Chiusura scuola Crispi, opposizione: “solidarietà ai docenti, ma nutriamo dubbi sulla riapertura”


I consiglieri di diversi gruppi di opposizione al Comune di Ribera, dopo la nota di alcuni docenti, intervengono sulla vicenda della Scuola media F. Crispi, che nonostante i vari solleciti resta chiusa

I consiglieri Angileri, Caico, D’Azzo, Failla, Farruggia, Lupo e Tramuta hanno appreso dalla stampa, della nota dei docenti dell’Istituto Comprensivo Crispi inviata al Sindaco, nella quale evidenziano “… considerato che da quasi un anno il plesso scolastico di via Mosca è chiuso e non disponibile alle attività didattiche e preoccupati per l’eventuale scongiurabile perdurare di tale situazione, chiedono di sapere quali concrete iniziative sono state promosse affinché lo stabile venga ristrutturato e diventi fruibile per la popolazione scolastica del nostro paese”.

La vicenda ha inizio nel mese di agosto 2019, quando  il Sindaco di Ribera decideva di interdire temporaneamente l’utilizzo della scuola di Via Mosca nelle more di interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza, disponendo il trasferimento temporaneo delle classi in altri istituti scolastici di Ribera.

Nel dicembre dello stesso anno, i sette consiglieri, avendo appreso che già nel 2018 l’Amministrazione Comunale di Ribera per la suddetta scuola aveva ottenuto un finanziamento ammontante a circa 550.000,00 Euro, presentavano un’interrogazione nella quale chiedevano al Sindaco, quali decisioni avesse assunto l’Amministrazione Comunale sul futuro della scuola media Mosca.

Oggi Angileri, Caico, D’Azzo, Failla, Farruggia, Lupo e Tramuta,  in considerazione dell’esito delle interrogazioni cadute nel vuoto, si associano alle preoccupazioni dei docenti dell’Istituto Crispi, e nutrono dubbi su una risoluzione positiva delle vicenda.

“Il Sindaco e Amministrazione – scrivono i sette consiglieri – sanno solo fare proclami senza poi porre in essere iniziative e progetti concreti, si auspica che per una volta, considerata l’importanza della questione per il mondo scolastico locale, possa esserci un sussulto di orgoglio da parte dell’Amministrazione e quindi l’auspicata risoluzione di questo grave problema”.