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Ribera. Maxi blitz in ospedale: 34 denunce tra medici e infermieri per “Assenteismo e false certificazioni” VIDEO


L’hanno chiamata operazione “Ghost rider”, ed è stata condotta dalla Guardia di finanza di Sciacca, su ordine della Procura. Nel mirino medici, infermieri ed ausiliari “assenteisti” all’ospedale “Fratelli Parlapiano” di Ribera. Il bilancio è pesante.

34 tra medici e personale sanitario sono stati denunciati e per 7 di questi, il gip del tribunale di Sciacca ha emesso, su richiesta della Procura della Repubblica, altrettante ordinanze di custodia cautelare di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I reati contestati – si legge nel comunicato della G.d.F. – sono la truffa ai danni di un ente pubblico, ed inoltre in alcuni casi, il peculato, l’interruzione di pubblico servizio, nonché reati di false certificazioni. Tra coloro sottoposti ad indagine, quattro rivestono anche il ruolo di consigliere comunale presso alcuni comuni dell’Agrigentino.

Quello scoperto dalla Guardia di finanza di Sciacca, guidata dal capitano Luigi Carluccio, sarebbe un vero e proprio “sistema”, in cui i dipendenti pubblici avrebbero assunto a stile di vita comportamenti illegali, costituiti – specificano i finanzieri – “dalla continua falsificazione dell’attestazione circa la propria presenza sul posto di lavoro, a tutto beneficio di impegni personali e familiari svolti in modo indisturbato al di fuori del nosocomio riberese”.

Secondo le Fiamme Gialle, in particolare, l’attività d’indagine, eseguita anche tramite il ricorso alla strumentazione tecnica, ha evidenziato “una vasta ed eterogenea serie di illeciti, come la timbratura ‘cumulativa’ dei cartellini di presenza atta a ‘coprire’ l’abituale allontanamento di dipendenti e dirigenti medici per tornare o rimanere a casa propria o, ancora, dedicarsi ad altri impegni personali o familiari. A titolo esemplificativo, il caso di una dipendente sanitaria periodicamente intenta a fare spese durante l’orario di ufficio e quello di un’altra, la quale si recava abitualmente dal parrucchiere”.

I presunti illeciti hanno riguardato anche il personale impiegato in servizi esterni all’ospedale. “Emblematico in tal senso, – continua il comunicato – il caso del personale impegnato nell’esecuzione delle visite fiscali. È stato infatti verificato come alcuni dei medici responsabili di tale servizio si limitassero a compilare il referto della visita richiesta dai datori di lavoro dei dichiaranti malattia, senza procedere all’effettuazione della visita stessa e talvolta senza neppure avere alcun contatto con il paziente. In tal modo, il medico fiscale, oltre a vanificare la funzione stessa della visita fiscale, maturava indebitamente il diritto alle indennità previste per le visite mediche domiciliari. In altre parole, venendo meno a più funzioni pubblicistiche che l’esercizio stesso della professione medica presuppone, il comportamento di tali medici ha integrato le ipotesi delittuose di truffa aggravata, peculato e falso ideologico”.

Altra grave di assenteismo contestata agli indagati è quella rilevata nei confronti del personale del nosocomio addetto al servizio di 118. “Nei confronti di alcuni operatori – precisano i finanzieri – l’attività d’indagine ha consentito di rilevare come interi equipaggi in servizio di pronta reperibilità si allontanassero periodicamente con mezzi propri e addirittura con l’autoambulanza in loro dotazione, per sbrigare faccende in tutto personali, quali l’acquisto di frutta e verdura, distogliendo il mezzo e l’equipaggio dal servizio di pronta reperibilità, proprio del 118”.