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Riunione di condominio finita nel sangue: 57enne spara ed uccide tre persone e ne ferisce altre tre gravemente

Disaccordi tra condomini provocano una carneficina: un uomo ha sparato su quanti erano seduti al tavolo delle trattative, il bilancio è di tre morti e tre feriti gravi

Le vittime sono: Sabina Sperandio di 71 anni, Elisabetta Silenzi di 55 e Nicoletta Golisano di 50, oltre al ferimento di altre tre persone. La carneficina è avvenuta in un gazebo nei pressi di un bar a Fidene, Roma, durante un’assemblea del Consorzio Valleverde, un’area turistica residenziale che si estende per circa 25 ettari tra i comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti, sul costone di una collina che domina il lago del Turano. Due delle tre vittime sarebbero la segretaria del Consorzio e la responsabile della contabilità. Mentre tra le donne ferite ci sarebbe la presidente del Consorzio.

A fare fuoco sarebbe stato il 57enne Claudio Campiti, incensurato noto agli altri condomini, con cui ha avuto numerosi screzi: “È entrato nella sala, ha chiuso la porta e ha urlato “vi ammazzo tutti”, e ha cominciato a sparare”, ha raccontato una testimone.  IL presunto assassino è accusato di triplice omicidio, oltre che del ferimento di altre tre persone: Silvio Paganini, 67 anni, l’impiegato che è riuscito a immobilizzare Campiti e che nella colluttazione è stato colpito al volto e trasportato al Policlinico Gemelli, una donna di 80 anni ferita al cranio e ricoverata al Policlinico Umberto I e un a donna di 50 anni ferita in modo molto grave al cranio, operata e ricoverata al policlinico Sant’Andrea.

Claudio Campiti sul suo blog aveva scritto: “Benvenuti all’inferno. Qui con il codice penale lo Stato ci va al cesso”. Il 57enne è arrivato sul luogo del delitto per contestare le angherie e le illegalità che sosteneva di subire dai vertici del consorzio Valleverde, il complesso residenziale in cui abitava, a cavallo tra i comuni di Ascrea e Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti. Contro di loro, che definiva “associazione a delinquere”, si era rivolto anche alle autorità, senza però ottenere l’ascolto che desiderava: “Qui denunciare è tempo perso, so tutti ladri. – Aveva scritto sconsolato – Ormai dopo varie denunce mi è chiaro che la banda è a tutti i livelli, quindi non mi rimane che denunciare qui tutti i suoi affiliati. Lo Stato se non denunci ti dice che non può agire, e se denunci nulla fa, e ti dice che rompi i coglioni e ti lascia completamente solo, ma si sa, meglio soli che male accompagnati! Esistono i paradisi fiscali qui si ha un paradiso penale!”.

Cordoglio alle vittime e ai loro famigliari è stato espresso dal Consorzio dei Comuni. “Profondamente colpiti per il grave episodio di violenza, il Comune di Ascrea si stringe al dolore delle famiglie delle vittime e dei feriti – ha scritto il sindaco Riccardo Nini – Questa tragedia ha sconvolto profondamente la nostra comunità, l’amministrazione comunale si mette a disposizione degli inquirenti”. “Una insensata e inimmaginabile strage, avvenuta lontano da noi, ma che ci colpisce profondamente per la gravità e la sproporzione – ha aggiunto il sindaco di Rocca Sinibalda, Stefano Micheli – Il nostro pensiero per le vittime e i familiari, per i feriti e per i nostri concittadini dolorosamente testimoni di questa assurda tragedia”.