“Nonostante il divieto siamo scesi in piazza perché abbiamo una responsabilità storica. Chiediamo la fine dei bombardamenti. L’Italia deve prendere una linea chiara. C’è stata una mistificazione su questo corteo”
Queste le parole di uno dei rappresentati dell’Unione democratica arabo palestinese dal megafono, che ha aggiunto: “Il divieto è arrivato non per garantire la pace ma per garantire la guerra. Potevamo essere molti di più se questo non fosse uno Stato di polizia, uno Stato fascista”, afferma un’attivista dei giovani palestinesi.
“Siamo 7mila in piazza oggi pomeriggio per dire stop al genocidio“, hanno detto gli organizzatori del corteo pro Palestina, radunato in piazza Ostiense, dalla quale è partito il coro contro le forze dell’ordine “vergogna”. Alla manifestazione, oltre i palestinesi dai manifestanti di ‘Osa’, di ‘Potere al Popolo’ e di ‘Usb’ ci sono anche le bandiere della rete della conoscenza e dei comunisti.
Il governo ha vietato il corteo, ma i manifestanti non ci stanno: “Muoviamoci in corteo” ha detto un attivista al megafono in piazzale Ostiense. E ha poi aggiunto: “noi questo corteo oggi lo faremo”. Dalla folla cori “Palestina libera”, “Corteo” e “Netanyahu assassino di bambini”. I manifestanti si sono posizionati dietro lo striscione ‘Palestina e Libano uniti: fermiamo il genocidio con la resistenza’. Poi al grido di “fuori Israele dal Medio Oriente, Palestina libera”, il corteo ha iniziato a prendere posizione e a muoversi. “Noi ci siamo nonostante i diktat del governo. E mostrante tutto quello che ci aspetta noi ci siamo”, dicono i giovani palestinesi: “Non ci ferma nessuno. Il corteo lo faremo. Divieto per garantire la guerra non la pace”.
Nonostante il divieto, sotto una pioggia battente i settemila manifestanti radunati a piazzale Ostiense oggi, sabato 5 ottobre, intonano cori per la Palestina e contro il governo:”Palestina libera” e “Israele Stato criminale” in una piazza presidiata dalle forze dell’ordine. Ai lati i blindati della polizia, i carabinieri e i militari della guardia di finanza. La mobilitazione arriva alla vigilia del 7 ottobre, primo anniversario dell’attacco di Hamas a Israele.
“Il 7 ottobre è iniziata la rivoluzione” intonano in coro. “L’Italia fermi la vendita e l’invio di armi a Israele – sottolinea un altro attivista al megafono – Finisca immediatamente il genocidio a Gaza”. “Siamo tutti antisionisti”, hanno gridato i manifestanti di ‘Osa’, di ‘Potere al Popolo’ e di ‘Usb’, mentre gli universitari ripetono: “Noi vogliamo Gaza libera”. Tra le tante bandiere della Palestina e della Pace anche quelle rosse di Potere al Popolo e degli universitari di Rete della Conoscenza.
Il piano sicurezza è scattato questa mattina con controlli intensificati, soprattutto, alle stazioni e ai caselli autostradali. Sono 1.600 le persone controllate. In totale 19 persone sono state portate in questura per valutare la loro posizione ai fini dell’eventuale foglio di Via. Sono presenti presidi delle forze dell’ordine in diverse zone della Capitale.
Redazione Fatti & Avvenimenti