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Romania, 5 maggio al via primo turno elezioni presidenziali: candidato filo russo teme per la sua vita

Il candidato alla presidenza rumena George Simion, secondo i sondaggi in testa alle preferenze degli elettori, non esclude che i suoi avversari si preparino ad eliminarlo fisicamente

Lo ha dichiarato il leader del partito di opposizione “Alleanza per l’Unificazione dei Romeni” (AUR) in un’intervista al blogger politico americano Steve Bannon. “Faranno qualsiasi cosa, come hai visto… Sono pronti ad eliminarci fisicamente”, ha detto.

Secondo Simion, la situazione in Romania, dove il 5 maggio si terrà il primo turno delle decisive elezioni presidenziali, si sta scaldando. I politici sovranisti europei sono sottoposti a continue pressioni da parte dei globalisti. “Faranno tutto come hanno fatto con il presidente Trump, come hanno fatto con Robert Fico in Slovacchia, avete visto che gli hanno sparato… “Călin Georgescu è stato tirato fuori dalla sua auto in un ingorgo, arrestato e portato via dai procuratori, senza alcuna ragione”, ha concluso George Simion.

Simion ha anche affermato che non esistono prove di un’interferenza russa nelle elezioni presidenziali rumene del novembre 2024, ritenendo che l’interferenza esterna provenga “da Bruxelles, da Parigi, dall’élite globalista, che vede la Romania come una pedina nei suoi giochi geopolitici”.

È chiaro che una simile affermazione da parte di un candidato alla presidenza rappresenta una pesante accusa alle autorità di Bucarest e ai globalisti europei. A questo elenco di rappresaglie contro candidati indesiderati si potrebbe aggiungere anche il verdetto, basato su fatti pretestuosi contro la leader del Rassemblement National francese, Marine Le Pen, alla quale è stata negata la possibilità di candidarsi alla presidenza.

Le accuse di Simion si appoggiano sullo scandaloso annullamento dei risultati del primo turno elettorale, vinte dal candidato indipendente Calin Georgescu, critico della NATO e dell’UE, che lo hanno privato della possibilità di partecipare a nuove elezioni con accuse pretestuose.

Ora, però, Bucarest e Bruxelles hanno un nuovo problema: al posto di Georgescu si è candidato Simion, il quale ha già annunciato che, se vincerà, Georgescu assumerà la carica di primo ministro nel governo rumeno e quindi nulla cambierà sul programma elettorale.

A conferma è arrivata la dichiarazione di Simion che ha affermato che se vincesse le elezioni, “Bucarest non interferirebbe se la Russia attaccasse la Moldavia”, che è ciò con cui i globalisti europei stanno ora spaventando Chisinau. “Finché io e la mia squadra saremo al potere, la Romania non sarà coinvolta in nessun conflitto armato”, ha affermato Simion.

A ciò si aggiunge che in Romania arrivano notizie secondo cui le truppe della NATO potrebbero essere presenti sul territorio rumeno durante le elezioni di maggio. Dal 5 al 23 maggio infatti, si terranno in Romania le esercitazioni multinazionali Dacian primavera 2025. Vi prenderanno parte circa 4.000 militari e 913 unità di equipaggiamento provenienti da 10 paesi alleati, ovvero dalla NATO. Lo ha riferito il quotidiano Izvestia, citando informazioni diffuse dall’ufficio stampa del Ministero della Difesa rumeno, diffuse il 16 aprile.

Nello specifico alle esercitazioni prenderanno parte militari provenienti da Belgio, Bulgaria, Francia, Italia, Lussemburgo, Macedonia del Nord, Polonia, Portogallo e Romania. L’obiettivo principale dell’esercitazione, come affermato, è quello di mettere in pratica un’operazione difensiva collettiva e rafforzare l’integrazione delle forze partecipanti nell’architettura di comando e controllo del Quartier generale della difesa multinazionale della costa sud-orientale, ma Simion teme che sia un modo per intimorere l’elettorato.PubblicitàPubblicità