La Corte costituzionale della Romania dopo che aveva confermato il risultato del primo turno, oggi ha annullato le elezioni presidenziali per presunte interferenze russe e annullato quindi anche il ballottaggio tra Calin Georgescu e Elena Lasconi previsto domenica 8 dicembre
La decisione senza precedenti è arrivata del tutto inaspettata dopo che la stessa Alta Corte nei giorni scorsi, pronunciandosi su ricorsi e obiezioni, aveva confermato sia il risultato del primo turno delle presidenziali, che il ballottaggio previsto per domenica 8 dicembre tra Calin Georgescu, outsider di estrema destra, arrivato in testa al primo turno con il 23% dei voti e Elena Lasconi, leader del partito moderato di centrodestra Usr, arrivata seconda con il 20%.
Mercoledì scorso il Presidente Klaus Iohannis aveva dichiarato che la Russia ha condotto una vasta campagna che comprendeva migliaia di account sui social per promuovere il vincitore Calin Georgescu su piattaforme come TikTok e Telegram, quindi non voti comprati, schede fasulle o simili, ma la presenta accusa tutta da dimostrare, sarebbe una campagna elettorale aggressiva che evidentemente ha convinto gli elettori.
La Corte Costituzionale dopo il riconteggio dei voti ed analizzato i ricorsi aveva confermato il risultato del primo turno, ma oggi qualcosa è cambiato e con decisione senza precedenti e del tutto inaspettata ha annullato le elezioni del 24 novembre scorso. Cosa è successo? Ovviamente non ci sono certezze, ma pensare che visto le pressione di Stati Uniti ed Europa, dopo lo sfoglio e ciò che c’è in ballo, ossia il rischio che vinca un candidato filo russo, pensare che siano arrivati orini “imperativi” per l’annullamento è più che un’ipotesi.
D’altronde ormai è prassi, se vince un candidato filo europeista le elezioni sono valide anche se i brogli appaiano chiari come nel caso della Moldavia, se invece vince un filo russo per Bruxelles ci sono sicuramente brogli e bisogna rivotare come nel caso della Georgia. A questp punto sorge un’altra domanda: se in Romania rivince il candidato di destra, si rivoterà all’infinito finché non vince il candidato che piace ad americani ed europeisti?
Considerazioni a parte ora è tutto da rifare ed questo caso, la legge prevede che, in caso di annullamento delle elezioni, queste debbano essere riconvocate la seconda domenica dopo la data della decisione, quindi il 22 dicembre. Dal momento che la Corte ha chiesto la ripetizione dell’intero processo elettorale dovrebbe essere ripetuta anche la campagna elettorale. Se si dovesse ripartire dalla situazione del 23 novembre scorso, invece, il favorito a questo punto rimane Georgescu che, a spoglio completato, aveva chiuso al primo posto con il 23% dei voti, seguito da Lasconi col 20% circa.
Redazione Fatti & Avvenimenti