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Romania. Corte Costituzionale annulla elezioni presidenziali, Georgescu: “E’ un golpe”. Lasconi: “illegale, schiaccia la democrazia”

Calin Georgescu, il candidato indipendente di estrema destra vincitore a sorpresa del primo turno, l’annullamento del primo turno delle presidenziali, tenutosi il 24 novembre scorso,”E’ un golpe”. La sfidante Elena Lasconi, definisce la decisione della Corte una mossa “illegale, immorale e che schiaccia l’essenza stessa della democrazia”

Domenica 8 dicembre era previsto il ballottaggio tra la candidata filo-europea Elena Lasconi e quello di estrema destra e Calin Georgescu arrivato in testa al primo turno, ma la decisione dell’Alta Corte, che ha colto di sorpresa gli osservatori dopo che nei giorni scorsi, fatto il riconteggio delle schede e pronunciandosi su ricorsi e obiezioni, aveva invece confermato il risultato del primo turno delle presidenziali, spianando la strada al ballottaggio, oggi ha azzerato tutto e si dovrà rivotare.

Le motivazioni si appoggiano su presunte ingerenze straniere, in primis della Russia, sulla campagna elettorale condotta su TikTok da Georgescu sarebbe stato favorito dalla piattaforma che gli avrebbe offerto condizioni vantaggiose. Ma nessuna accusa di brogli o voti falsi o comprati.

La legge rumena prevede che, in caso di annullamento delle elezioni, devono essere riconvocate la seconda domenica dopo la data della decisione, in questo caso il 22 dicembre. Dal momento che la Corte ha chiesto la ripetizione dell’intero processo elettorale dovrebbe essere ripetuta anche la campagna elettorale.

Il partito di Georgescu ha definito la decisione della Corte Costituzionale “Un golpe”

Il leader del principale partito di estrema destra George Simion denuncia come “colpo di stato in piena regola” l’annullamento dell’intero processo elettorale per le elezioni presidenziali da parte della Corte costituzionale. “Ma non scenderemo in piazza. Il sistema deva cadere in modo democratico”, afferma. Simion è il presidente del partito dell’Alleanza per l’unione dei romeni, che ha vinto il 18% dei voti alle elezioni legislative di domenica scorsa, secondo partito dopo i socialdemocratici. Il candidato indipendente ma con posizioni di estrema destra Calin Georgescu che ha vinto a sorpresa il primo turno delle elezioni presidenziali faceva parte dell’Alleanza. Simion, che era il candidato favorito dell’estrema destra, era invece arrivato solo quarto al primo turno delle presidenziali, dopo l’ex compagno di partito Georgescu, Elena Lasconi e il Premier uscente Marcel Ciolacu.

Anche Elena Lasconi, che è arrivata al ballottaggio superando di un pugno di voti il Premier uscente Marcel Ciolacu, definisce la decisone della Corte come di una mossa “illegale, immorale e che schiaccia l’essenza stessa della democrazia”: “Avremmo dovuto andare avanti con il voto – ha detto -, avremmo dovuto rispettare la volontà del popolo rumeno. Che ci piaccia o no, da un punto di vista legale e legittimo 9 milioni di cittadini rumeni, sia nel Paese che nella diaspora, hanno espresso la loro preferenza per un determinato candidato attraverso il loro voto. Non possiamo ignorare la loro volontà”.