L’esponente dell’estrema destra romena, Calin Georgescu, che ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali ello scorso novembre, poi annullate dalla Corte costituzionale, questa mattinata è stato fermato in mezzo al traffico e condotto in procura per essere interrogato dai giudici
Lo ha riferito il canale televisivo Antena 3. Il fermo di oggi Georgescu, che è tra i candidati alle nuove presidenziali previste per il 4 maggio e tra i probabili vincitori, appare l’ennesimo tentativo di bloccare l’elezione democratica. Dopo l’annullamento delle elezioni, la popolarità di Georgescu è aumentata e da mesi ogni fine settimana a Bucarest si susseguono manifestazioni di piazza a suo favore.
Le accuse mosse all’esponente dell’estrema destra e ai suoi collaboratori sono di “azioni contro l’ordine costituzionale e falso nelle dichiarazioni riguardanti il finanziamento della campagna elettorale” Secondo fonti giudiziarie, “i pubblici ministeri hanno emesso un mandato di arresto. Sulla base di questo mandato di arresto è iniziata una perquisizione”, si legge nel documento.
Nel primo turno delle elezioni presidenziali del 24 novembre, Georgescu-Roegen ha ottenuto il 22,94% dei voti. Al secondo posto si è classificata Elena Lasconi con il 19,18%, che sostiene il rafforzamento della partnership con la NATO e gli Stati Uniti. Irisultati della votazione sono poi stati annullati dalla Corte Suprema.
Che le elezioni sono state annullate perché vinte da un candidato che non paiare all’elite europea, oltre ad essere una senzazione, è stata anche una precisa accusa fatta dal vicepresidente Usa, J.D. Vance nel suo discorso durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera dello scoro 13 febbraio: “L’Unione Europea è a rischio di perdere i suoi valori fondamentali condivisi con gli Stati Uniti. La libertà di espressione, temo, è in ritirata in Europa e in Gran Bretagna. Avete appena annullato un’intera elezione in Romania e una cosa simile potrebbe accadere in Germania”, aveva detto il vicepresidente Usa e ora questo fermo non fa altro che confermare le sue accuse alla democrazia europea.
Sempre secondo le fonti, “Georgescu è sospettato di aver creato un’organizzazione fascista per distruggere l’ordine costituzionale e di finanziare illegalmente la campagna elettorale”, si legge nel documento. L’indagine è condotta con l’accusa di false informazioni sulle fonti di finanziamento della campagna elettorale, diffusione di informazioni deliberatamente false, azioni dirette contro l’ordine costituzionale, mancato rispetto del regime di circolazione di armi e munizioni.
“Il sistema comunista-bolscevico continua i suoi odiosi abusi”, “cercano di fabbricare prove per giustificare brogli elettorali facendo di tutto per bloccare la mia nuova candidatura presidenziale”, ha scritto Georgescu su Facebook. “Io a nome dei miei elettori ma anche di coloro che sebbene abbiano altre opzioni politiche vogliono una Romania democratica e libera sto combattendo questo sistema di sicurezza che ci vuole in schiavitù. Viviamo nel comunismo, non c’è nulla di libero e legale in tutto ciò che sta accadendo. Non mi arrenderò, faccio affidamento sul vostro sostegno, su tutti e vi aspetterò sabato in Piata Victorei”, aggiunge.