Con una decisione che persino il direttore Mentana sul tg LA7 ha definito non democratica, la Corte costituzionale della Romania ha bocciato il ricorso presentato da Calin Georgescu che aveva vinto il primo turno delle elezioni di novembre, poi annullate
L’ingegnere di estrema destra, anti-europeista e su posizioni filo-Putin, aveva presentato ricorso contro il provvedimento della Commissione elettorale che tre giorni fa lo aveva escluso dalle elezioni presidenziali in programma il 4 maggio prossimo. Ieri la Corte costituzionale ha bocciato il ricorso escludendolo definitivamente dalle elezioni. Davanti al palazzo del Parlamento dove ha sede la Corte, ad attendere l’esito, c’era una folla di sostenitori di Georgescu, circondati dalla forze di sicurezza, che non appena è arrivata la sentenza ha iniziato a manifestare con fischi e slogan tra cui “Non ci arrenderemo”, “Non torneremo a casa” e “Ladri”.
La decisione dei giudici, presa all’unanimità, è definitiva e vincolante e Georgescu non potrà quindi correre nuovamente come presidente, ma la mossa senza precedenti della Corte costituzionale di Bucarest, di annullare le elezioni di novembre, poi il ballottaggio ed oggi l’esclusione a ricandidarsi, potrebbe non raggiungere l’obiettivo di impedire che non venga eletto un candidato non gradito all’élite europea.
Per oggi infatti è prevista una riunione tra i dirigenti del movimento di Calin Georgescu, che dovrà decidere se ripresentarsi alle elezioni con un altro candidato, mossa che, visto la massa di rumeni ormai a favore dell’escluso potrebbe risultare vincente. Georgescu infatti da giorni ai suoi sostenitori predica la calma e di protestare in modo pacifico, consapevole che manifestazioni violente non porterebbero a nulla se non ad una dura repressione.
Non per nulla Georgescu ha accettato l’esito: “Volevo essere e resto un presidente di pace”, ha dichiarato, esortando i sostenitori a votare per altri del suo blocco: “Dopo tutto quello che è successo, resterò fermo nel mio segnale di libertà, democrazia, pace e dignità. Se volete sostenere qualcun altro fatelo secondo coscienza. Sembra che in questi momenti la democrazia e la libertà stiano esalando l’ultimo respiro”. Una anticipazione di invito per un altro candidato.