2300Kg di legno a tanto ammonta la refurtiva che ha portato all’arresto dei tre braccianti agricoli.
Per DI SALVO Calogero, classe 1973, bracciante agricolo di Campobello di Licata; DI SALVO Vito, classe 1995, bracciante agricolo di Campobello di Licata; BOTEZATU Mihai, classe 1968, bracciante agricolo di nazionalità romena di fatto domiciliato a Campobello di Licata, l’accusa è di furto aggravato in concorso.
I Carabinieri nel corso di un servizio di perlustrazione delle aree rurali del territorio di Naro, hanno sorpreso i tre in contrada “Fratel Gerardo” di Campobello di Licata, i quali, dopo aver tagliato e selezionato alcuni alberi di pino dall’interno di un terreno di proprietà di una fondazione religiosa, stavano caricando circa 2300 kg di legna a bordo di un camioncino OM 40.
Alla vista dei militari, i tre hanno tentato vanamente di darsi alla fuga, ma a nulla è valso: i Carabinieri hanno prontamente bloccato il mezzo e condotti i tre alla Caserma di Naro. La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario.
Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati accompagnati presso le rispettive abitazioni in attesa dell’udienza di convalida, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.