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Rubio blocca gli aiuti esteri degli Usa anche militari a tutti compresa l’Ucraina tranne a Israele e Egitto

“Nessun nuovo fondo sarà impegnato finché ogni nuova proposta non sarà stata esaminata e approvata”

E’ quanto si legge nella nota inviata dal nuovo Segretario di Stato americano, Marco Rubio, al personale visionata dall’Afp, l’agenzia di France press. Gli Stati Uniti, da sempre i maggiori “donatori” di aiuti al mondo, congelano tutti gli aiuti esteri, anche quelli militari fatta eccezione solo per i generi alimentari di emergenza, tranne i finanziamenti militari per Israele ed Egitto, ma non cita l’Ucraina.

Una notizia che era nell’aria, il Segretario di Stato Marco Rubio, pochi giorni dopo l’insediamento del presidente Donald Trump ha inviato un promemoria interno in cui prometteva una politica “America First” volta a limitare gli aiuti all’estero e ieri ha messo nero su bianco, una misura che da quanto si legge, potrebbe avere, a meno di precisazioni che al momento non ci sono, grandi ripercussioni sugli aiuti militari all’Ucraina.

Una certezza per Kiev comunque c’è, secondo quanto ha affermato la Reuters, tra gli aiuti esteri sospesi dal nuovo segretario di Stato Usa, Marco Rubio, vi sono anche i progetti in Ucraina dell’Usaid, l’agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, in campo di assistenza sanitaria e sostegno all’istruzione. Lo hanno riferito fonti dell’Usaid a Reuters. I funzionari competenti, hanno fatto sapere le fonti, hanno ricevuto l’ordine di sospendere ogni attivita. Tra i progetti congelati figurano il sostegno alle scuole e l’assistenza sanitaria, come l’assistenza materna d’emergenza e le vaccinazioni infantili.

Politico ha scritto in precedenza che il segretario di Stato americano Marco Rubio aveva sospeso per 90 giorni la spesa per la maggior parte degli aiuti esteri esistenti. La guida fornita a tutte le sedi diplomatiche e consolari impone al personale del dipartimento di emettere ordini di sospensione del lavoro su quasi tutti i premi di assistenza estera esistenti. Detto questo, il documento lascia spazio a interpretazioni e prevede alcune eccezioni, ha affermato Politico. In particolare, si specifica che continueranno i finanziamenti militari esteri a Egitto e Israele, ma non l’Ucraina.

La direttiva prevede anche una sospensione di almeno diversi mesi dei finanziamenti statunitensi al Pepfar, l’iniziativa anti-Hiv/Aids che acquista farmaci antiretrovirali per curare la malattia nei paesi in via di sviluppo, principalmente in Africa. Lanciato sotto la presidenza di George W. Bush nel 2003, il Pepfar ha il merito di aver salvato circa 26 milioni di vite e fino a poco tempo fa godeva di un ampio sostegno popolare, in linea con gli schieramenti politici di Washington.

Ma il promemoria ha esplicitamente fatto delle eccezioni per l’assistenza militare a Israele, i cui pacchetti di armi di lunga data dagli Stati Uniti si sono ulteriormente ampliati dopo la guerra di Gaza, e all’Egitto, che ha ricevuto generosi finanziamenti per la difesa degli Stati Uniti da quando ha firmato un trattato di pace con Israele nel 1979. Rubio ha fatto un’eccezione anche per i contributi degli Stati Uniti all’assistenza alimentare di emergenza, che gli Usa hanno fornito in seguito alle crisi in tutto il mondo, tra cui quelle in Sudan e Siria.

Il promemoria consente al Dipartimento di Stato di fare altre eccezioni caso per caso e di finanziare temporaneamente gli stipendi del personale e altre spese amministrative. Il promemoria chiedeva una revisione interna di tutti gli aiuti esteri entro 85 giorni. Nel giustificare il congelamento, Rubio, che in quanto senatore era un sostenitore dell’assistenza allo sviluppo, ha scritto che era impossibile per la nuova amministrazione valutare se gli impegni esistenti in materia di aiuti esteri “non siano duplicati, siano efficaci e siano coerenti con gli impegni esteri del presidente Trump”.