⦿ Ultim'ora

Russia: Oggi Parata militare del Giorno della Vittoria 9 Maggio 2023 a Mosca – VIDEO INTEGRALE

Quest’anno, la parata russa del Giorno della Vittoria sulla Piazza Rossa di Mosca ha coinvolto 10.000 soldati, tra cui anche i militari dispiegati nell’operazione militare speciale in Ucraina e 125 mezzi militari

Parata militare oggi sulla Piazza Rossa di Mosca per commemorare il 78° anniversario della vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista nella Grande Guerra Patriottica del 1941-1945.

La tradizionale parata, svoltasi in formato molto sobrio quest’anno, è iniziata con la marcia del gruppo di stendardi della Guardia d’Onore con la bandiera nazionale russa e lo stendardo della Vittoria sovietica attraverso la Piazza Rossa. Quest’ultimo stendardo fu issato sul Reichstag dai soldati della 150a divisione di fucilieri sovietici di Idritsa nel maggio 1945.

Quest’anno, la parata russa del Giorno della Vittoria di Mosca ha coinvolto oltre 10.000 soldati – inclusi 530 combattenti dell’operazione militare speciale in Ucraina – e più di 100 mezzi militari. E’ stato inoltre reso noto che la colonna di fanteria comprendeva 30 unità di parata.

Un leggendario carro armato T-34 ha guidato la colonna meccanizzata della Victory Day Parade, dove a differenza degli anni scorsi, non sono stati dispiegati altri tank. Nella stessa colonna meccanizzata sono stati però presenti i veicoli corazzati Tigr-M, BTR-82A, veicoli da combattimento di fanteria Bumerang, sistemi missilistici tattici Iskander-M, sistemi missilistici antiaerei S-400 Triumf e il missile balistico intercontinentale mobile Yars. Presenti inoltre i veicoli corazzati Spartak e 3-STS-Akhmat che hanno preso parte per la prima volta alla parata militare. Da segnalare inoltre che quest’anno non si è svolta la tradizionale parata aerea sulla Piazza Rossa.

Ad assistere dalla tribuna centrale sulla Piazza principale di Mosca il presidente russo Vladimir Putin, i veterani di guerra e gli ospiti tra cui presidenti: Alexander Lukashenko della Bielorussia, Kassym-Jomart Tokayev del Kazakistan, Sadyr Japarov del Kirghizistan, Emomali Rahmondel Tagikistan, Serdar Berdimuhamedo del Turkmenistan, Shavkat Mirziyoyev dell’Uzbekistan e il primo ministro armeno Nikol Pashinyan.