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S. Stefano Quisquina. Insulti e poca chiarezza su quote Sogeir: gruppo minoranza abbandona aula consiliare


Il gruppo di minoranza “La via delle rondini” ha abbandonato l’aula consiliare durante la discussione sull’acquisizione delle quote societarie Sogeir gis: “Vogliamo la verità sulla stato economico della società”

Nel corso del Consiglio Comunale di S. Stefano Quisquina del 28 giugno 2019 il gruppo di minoranza “La via delle rondini”, durante la discussione del punto “Acquisizione delle quote societarie della SOGEIR SPA ATO AG.1 in Sogeir Gestione Impianti e Smaltimento SPA (Gis) da parte della SRR Agrigento provincia Ovest ATO 11” ha deciso di abbandonare l’aula.

“Nel vivo della discussione, nel momento in cui chiedevamo chiarimenti e mentre esprimevamo le nostre perplessità sulle carte prodotte a supporto della delibera, siamo stati offesi con epiteti ingiuriosi in maniera inopinata e gratuita. Questo clima non ha consentito all’aula una serena discussione su un punto che attiene agli interessi della comunità tutta.

È un fatto che il Consiglio Comunale non sia stato messo nelle condizioni di esprimersi compiutamente in quanto i documenti prodotti a corredo della proposta di delibera erano incompleti e non consentivano una valutazione seria ed approfondita sulle reali condizioni della società Sogeir Gis le cui quote il Comune è chiamato ad acquisire. Per questo, è stata avanzata, con grande stupore della maggioranza, la richiesta di una integrazione sostanziale degli atti presentati.

Nella fattispecie l’ultimo bilancio della suddetta società e tutti i documenti prodotti a supporto della proposta, risultano datati al 2017, tanto che alla data del Consiglio non si conosce lo stato economico-patrimoniale attuale della Sogeir Gis, che potrebbe anche essere una società solidissima, con prospettive di crescita eccezionali, che nei prossimi anni risolverà in maniera incontrovertibile le problematiche dello smaltimento dei rifiuti per quanto attiene alla gestione degli impianti, ma di cui, ad oggi, non è dato conoscere niente. D’altra parte i “risultati modesti registrati negli ultimi anni e l’incertezza nella capacità di produrre redditi futuri” secondo quanto si evince dalla perizia del tecnico del tribunale presentata il 31/12/2017 “non avrebbe permesso la determinazione di risultati oggettivi e la quantificazione corretta del valore dell’azienda”. Per fare un altro esempio tratto dalle poche carte in nostro possesso, sempre nel 2017 il Margine Operativo Lordo che è un indicatore della salute del bilancio perché misura la redditività di un’azienda, è crollato da 336.552 a 78.462. E il 2018? Mistero.

In un quadro così confuso e in assenza di strumenti utili ad una adeguata comprensione, a malincuore, ma con grande senso di responsabilità nei confronti dei cittadini e delle istituzioni che rappresentiamo, ci siamo visti costretti ad abbandonare l’aula consiliare per ricordare al Presidente del Consiglio, al Sindaco, al Commissario straordinario, ai cittadini presenti e a quelli che seguivano la diretta, che i consiglieri comunali non sono passacarte al servizio del commissario di turno, che la logica emergenziale non può riguardare atti così delicati come quello dell’acquisizione di quote societarie da parte del Comune, che deliberare su un atto significa studiare, discutere su dati aggiornati, decidere con serenità e senza pressioni improprie, e infine scegliere con cognizione di causa.

Stendiamo un velo pietoso sulle considerazioni fatte dal Presidente del consiglio e dal Sindaco in nostra assenza. Le riteniamo una caduta di stile non degna del luogo e delle istituzioni da loro rappresentate.

È giusto che i cittadini sappiano che a tutt’oggi non è chiaro se stiamo compartecipando all’acquisto del catorcio che le carte mostrano o della Ferrari che l’Amministrazione dichiara”.