Il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l’inviato speciale della Casa bianca Steve Witkoff, hanno cancellato il loro viaggio a Londra dove oggi avrebbero dovuto avere colloqui con i leader europei per la soluzione del conflitto in Ucraina
Lo scrive il New York Times secondo il quale la decisione è stata presa dopo le dichiarazioni del presidente ucraino Zelensky, che ha affermato che mai riconoscerà la Crimea come russa, di fatto dicendo che non accetterà il piano di pace di Trump.
L’assenza di Marco Rubio e Steve Witkoff rende inutili i colloqui di Londra e i ministri degli Esteri di Francia e Germania preso atto della nuova realtà, avrebbero rinviato il viaggio. Lo afferma l’emittente Sky News. Il Segretario agli Esteri britannico David Lammy, è stato costretto a cambiare l’agenda in programma e al posto dei colloqui inizialmente previsti, si terranno incontri tra alti funzionari dei paesi presenti, a questo punto inutili perché senza gli americani non potranno decidere nulla. Stoicamente il ministro degli Esteri ucraino sarà comunque a Londra e dovrebbe tenere un incontro bilaterale con David Lammy, ha aggiunto l’emittente.
I colloqui di oggi a Londra erano incentrati, secondo quanto scrive il Guardian, sulle voci che la Russia abbia dichiarato a Washington di essere disposta a rinunciare alle sue rivendicazioni sulle parti dell’Ucraina che non ha ancora conquistato, accontentandosi di fermare il conflitto sulle linee di confine che sta attualmente occupando. In cambio gli Stati Uniti concederebbero a Mosca il riconoscimento dell’annessione della Crimea nel 2014, il controllo delle quattro regioni attualmente occupate e lo stop permanente dell’ingresso dell’Ucraina nella Nato.
Indiscrezioni confermate anche da Axios che cita fonti a conoscenza diretta della proposta. Secondo Axios, in base alla proposta presentata la scorsa settimana, gli Stati Uniti revocherebbero anche le sanzioni imposte alla Russia dal 2014 e l’Ucraina recupererebbe una piccola parte di Kharkiv, occupata dai russi. La centrale nucleare di Zaporizhia sarebbe considerata territorio ucraino, ma gestita dagli Stati Uniti, con elettricità fornita sia all’Ucraina che alla Russia.
Sempre secondo Axios la proposta si riduce ad un documento di una pagina presentato dagli Usa ai funzionari ucraini a Parigi la settimana scorsa, descritto come “l’offerta finale del presidente” Trump, che se non accettata, la Casa Bianca sarebbe pronta ad abbandonare la mediazione.
L’Ucraina in un primo momento ha fatto trapelare di poter accettare il piano, purché non costretta a riconoscere l’occupazione russa come permanente o legale. Ma a fare saltare il banco sono arrivare le dichiarazione di ieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha affermato che la Casa Bianca non ha mai condiviso con lui alcuna proposta del genere e che il suo paese non può approvarla. “L’Ucraina non discute la questione dell’integrità territoriale con i suoi partner nei negoziati per la fine della guerra. Questo è contrario alla Costituzione”, ha affermato Zelensky, irritando il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l’inviato speciale della Casa bianca Steve Witkoff, che in risposta hanno cancellato il loro viaggio a Londra.