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Salute & Benessere. È più grasso l’uomo o l’elefante? La scienza non ha dubbi


Quante volte è capitato di leggere o sentire un’affermazione, volutamente offensiva, del tipo “sei grasso come un elefante”? Bene, “grasso come un elefante” non è solo un epiteto offensivo, è anche scientificamente sbagliato.
In realtà sarebbe meglio dire “sei grasso come un uomo”!


Infatti, se gli elefanti sono gli animali più grandi e pesanti sulla terraferma (un maschio adulto può raggiungere il perso di 6 tonnellate), l’essere umano, in proporzione, ha in media una quantità di grasso corporeo superiore.

A rivelare questo inatteso particolare è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell’Università dell’Alabama di Birmingham e dello Smithsonian Conservation Biology Institute, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica dell’Università dell’Indiana di Bloomingtone e dell’Institute of Biological and Environmental Sciences dell’Università di Aberdeen (Scozia).
Gli scienziati, coordinati dalla professoressa Daniella E. Chusyd, docente presso il Dipartimento di Scienze della Nutrizione e del Nutrition Obesity Research Center dell’ateneo americano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver misurato i livelli di grasso corporeo di decine di elefanti asiatici (Elephas maximus) presenti in alcuni zoo degli Stati Uniti e del Canada.

Il lavoro non è stato condotto per velleità squisitamente estetiche, ma è servito piuttosto a valutare le condizioni di salute degli elefanti che vivono a contatto con l’uomo.

Per alcuni scienziati, questi animali rischiano di essere sovralimentati, di muoversi troppo poco e riportare conseguenze sulla salute, come problemi al cuore e alle articolazioni, diabete o difficoltà riproduttive. Queste condizioni potrebbero influire negativamente sul futuro delle specie più a rischio.

Ma come hanno fatto gli scienziati a misurare la massa grassa degli elefanti? Ai pachidermi sono state date delle fette di pane bagnate nell’acqua pesante (assolutamente innocua), nel quale è presente un isotopo dell’idrogeno chiamato deuterio. Attraverso analisi del sangue e la misurazione della concentrazione di deuterio è possibile ottenere un calcolo ragionevole della quantità di acqua e della massa grassa degli animali.

Lo spuntino è stato dato a 44 elefanti asiatici (Elephas maximus) ospiti di zoo del Nord America, ai quali è stata anche monitorata la salute metabolica. Gli scienziati hanno valutato i livelli di glucosio, insulina e di alcuni ormoni importanti per la riproduzione, ma hanno anche sistemato alcuni accelerometri alle zampe degli animali per contare i loro passi.

Dai risultati è emerso che alcuni dei timori per la salute degli elefanti in cattività erano infondati. In media, il grasso corporeo degli elefanti si attesta tra il 2% e il 25% (nelle persone sane è tra il 6% e il 31%). Gli elefanti maschi sono generalmente un po’ più snelli, con una percentuale di grasso su massa corporea dell’8,5%, contro il 10% delle femmine. Per fare un ingeneroso confronto, la percentuale di grasso di un americano medio è del 28% negli uomini e del 40% nelle donne. Gli elefanti femmina con problemi di infertilità erano generalmente sottopeso, una condizione che – così come avviene per le donne – può influire sul loro ciclo mestruale.

Quanto all’attività fisica, gli elefanti in cattività camminano quanto i loro simili in natura, percorrendo dagli 0,03 ai 2,8 km all’ora.

Dai risultati dello studio si evince che la quantità di grasso corporeo è negli elefanti correlata ai livelli di insulina e che il grasso in eccesso potrebbe favorire anche in questi animali disturbi metabolici, con una condizione simile al diabete.

Lo studio ha, comunque, inconfutabilmente dimostrato che i pachidermi sono mediamente meno grassi della nostra specie.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.