L’endometriosi è una malattia cronica ad eziopatogenesi multifattoriale che origina dalla presenza anomala di endometrio (il tessuto che riveste la parete interna dell’utero) in organi diversi dall’utero (principalmente ovaie, tube, peritoneo, vagina, intestino)
Come avviene nell’endometrio normale, le aree interessate dall’endometriosi sono sensibili ai livelli plasmatici di estrogeno e di progesterone, pertanto esse sanguinano durante il ciclo mestruale, provocando frequentemente infiammazione, cicatrici e aderenze.
Sintomi principali
I sintomi principali sono infertilità, astenia e dolore pelvico cronico, ciascuno dei quali si osserva in circa il 50% dei casi, ma la frequenza può salire al 70% durante le mestruazioni. È comune anche il dolore nel corso di rapporti sessuali, mentre si manifestano con minor frequenza sintomi urinari o intestinali.
Nell’endometriosi, l’infertilità e il dolore sono due manifestazioni molto frequenti, anche se tra il 20% e i 25% delle donne colpite risultano asintomatiche indipendentemente dall’estensione del tessuto endometriale ectopico.
Circa un terzo delle donne infertili è colpita dall’endometriosi e tra le donne con endometriosi circa il 40% sono sterili. La sensazione di dolore (che si manifesta nel 60% circa dei casi) presenta tratti assai caratteristici. Può variare da lieve a molto grave, con crampi o dolori localizzati su entrambi i lati del bacino, nella zona lombare e rettale, con irradiazione fino anche alle gambe.
Non vi è una correlazione tra il livello di dolore e lo stadio o estensione dell’endometriosi, con alcune donne che sperimentano dolore lieve in condizioni di malattia grave e, viceversa, donne con sintomatologia dolorosa importante a fronte di una endometriosi di lieve entità. La sintomatologia, infatti, viene influenzata dalla sede e dalla profondità degli impianti endometriali ectopici piuttosto che dallo stadio della malattia.
Tipicamente, il dolore più intenso si riscontra nel corso dellemestruazioni, iniziando anche una settimana prima del ciclo mestruale e permanendo fino ad una settimana dopo; in alcuni casi, tuttavia, è costante. Sebbene possa essere frequente che le donne accusino crampi durante le mestruazioni, i soggetti con endometriosi descrivono il dolore come molto più grave del solito, tanto che in alcuni casi può arrivare ad essere debilitante.
Sintomi secondari
Il dolore può essere accompagnato da altri sintomi come: dismenorrea secondaria (crampi dolorosi durante il periodo mestruale),dispareunia(dolore durante ilrapporto sessuale)che colpisce soprattutto le donne con una profonda infiltrazione di endometrio ectopico dei legamenti utero-sacrali,disuria(urgenza urinaria e occasionalmente svuotamento doloroso della vescica), dolore associato all’ovulazione, dolore durante l’attività fisica.
Altri sintomi che possono manifestarsi, singolarmente o in concomitanza tra loro, includonodiarrea o stitichezza, affaticamento cronico, nauseae vomito, cefalea, irregolarità nel ciclo mestruale, menorragia (mestruazione abbondante), metrorragia (perdita di sangue al di fuori della mestruazione), ipoglicemia, problemi vescicali (tipici di infiammazione e cistite o anche di incontinenza).
Diagnosi
La diagnosi viene solitamente sospettata sulla base dei sintomi, mentre l’accertamento diagnostico si avvale dei risultati ottenuti tramite le tecniche di imaging biomedico e soprattutto della biopsia, che è l’unico metodo che ne dà certezza. La diagnosi differenziale considera altre condizioni con sintomi simili, come la malattia infiammatoria pelvica, la sindrome dell’intestino irritabile, la cistite interstiziale e la fibromialgia.
Trattamento
Una corretta valutazione della prognosi nelle donne con endometriosi richiede una particolare attenzione ai diversi aspetti che caratterizzano la condizione. Di primaria importanza è la stadiazione iniziale della malattia al fine di ottenere un adeguato e veritiero quadro della situazione su cui poi basare le future decisioni concernenti la terapia. Non tutti i trattamenti portano gli stessi risultati in tutte le donne e talvolta può accadere che una terapia possa rivelarsi appropriata per una paziente e nello stesso tempo totalmente inadeguata per un’altra.
Prove sperimentali suggeriscono che l’uso di contraccettivi orali, il regolare esercizio fisico e la limitazione di bevande alcoliche possano ridurre il rischio di endometriosi,. Al momento non esiste una cura farmacologica risolutiva, ma sono possibili alcuni trattamenti per i sintomi, come l’assunzione di farmaci antidolorifici (preferibilmente FANS) o i trattamenti ormonali. Nei casi refrattari alla terapia farmacologica può essere necessaria la rimozione chirurgica del tessuto ectopico.
Stile di vita
Secondo diverse teorie lo stile di vita sano può aiutare le donne affette da endometriosi. Una regolare attività fisica ed un’alimentazione tendenzialmente antinfiammatoria sembrano poter avere un effetto positivo.
Da un punto di vista alimentare si suggerisce di:
- ridurre al minimo zuccheri, prodotti raffinati, grassi saturi (es. merendine, biscotti industriali, bibite zuccherate…), cibi fritti, salumi e alcolici;
- ridurre il consumo di latticini, prodotti a base di farina bianca e carni rosse;
- prediligere il consumo di alimenti di origine vegetale ricchi di fibre e sostanze antiossidanti come frutta di stagione, frutta secca, verdura, legumi (ceci, lenticchie, fagioli, piselli) e cereali integrali (farro, orzo, amaranto, miglio, grano saraceno, riso integrale) perché diminuiscono l’infiammazione addominale, aiutano la digestione e il buon funzionamento dell’intestino e riducono gli estrogeni circolanti nel sangue;
- inserire nella dieta alimenti naturalmente ricchi di omega 3 come pesce azzurro di piccola taglia (sgombro, sarde…), semi di lino e semi di chia, frutta secca e avocado;
utilizzare spezie come cannella, curcuma e zenzero; - assumere alimenti ricchi di calcio, magnesio e vitamina D.
Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.
Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68
Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli)
Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma)
Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale
Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura “Villa Fulvia”, Roma
Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN
Dal 2009 è consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera.
Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.