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Salute & Benessere. La malattia celiaca: nuovo marker per la diagnosi


La malattia celiaca: nuovo marker per la diagnosi

La celiachia è un patologia sistemica immunomediata provocata dall’introduzione nell’organismo di glutine. Nei soggetti affetti, il glutine provoca notevoli danni alla mucosa intestinale, attaccata dagli anticorpi dell’organismo stesso, con conseguente diminuzione della capacità di assorbimento intestinale. Il danno provocato alla mucosa è, per fortuna, reversibile grazie ad una dieta priva di glutine.

Molti pazienti non sanno di essere tali: in Italia, infatti si contano circa 70.000 individui affetti da celiachia, mentre il numero reale stimato si aggirerebbe intorno ai 500.000. Anche se negli ultimi anni i mezzi diagnostici sono stati perfezionati, con grandi novità nei test clinici utilizzati, circa il 70- 80% dei casi sfugge alla diagnosi clinica.

Gli individui più a esposti sono quelli che presentano casi di celiachia in famiglia, che presentano un rischio di ammalarsi circa 20 volte maggiore rispetto a coloro che non hanno predisposizione genetica. Oltre alla componente ereditaria, il disturbo è spesso associato a fattori ambientali, che possono provocare l’insorgere della patologia a qualsiasi età.

I sintomi della celiachia variano da persona a persona, possono colpire l’apparato digerente oppure altre parti dell’organismo. Quelli collegati al tratto digerente sono più frequenti nei neonati e nei bambini piccoli, e possono comprendere gonfiore e dolore addominale, diarrea, vomito, costipazione, feci pallide, maleodoranti o oleose, dimagrimento. Un altro sintomo frequente nei bambini è l’irritabilità.

Il cattivo assorbimento delle sostanze nutritive, proprio in quel periodo in cui la nutrizione è più importante per la crescita e lo sviluppo normale del bambino, può dare origine ad altri problemi, come ad esempio difficoltà di sviluppo nei neonati, ritardi nella crescita e bassa statura, ritardi nella pubertà e difetti dello smalto dentale.

Gli adulti hanno meno probabilità di soffrire di sintomi all’apparato digerente, che comunque sono presenti (dolori addominali, vomito, feci maleodoranti e depigmentate, diarrea o costipazione), ma possono soffrire anche di sintomi come anemia sideropenica, facile affaticabilità, dolore alle ossa o alle articolazioni, osteoporosi, depressione o ansia, formicolio e intorpidimento delle mani e dei piedi, problemi mestruali e gestazionali, eruzione cutanea pruriginosa (dermatite erpetiforme).

Le persone affette da celiachia potrebbero anche non presentare alcun sintomo, ma, nel tempo, potrebbero comunque sviluppare complicazioni, che nel lungo periodo comprendono malnutrizione (che può causare, tra gli altri, anche anemia, osteoporosi e aborti spontanei), problemi al fegato e tumori dell’intestino.

Per una corretta e tempestiva diagnosi, dopo un’accurata anamnesi, si eseguono gli esami strumentali necessari, primi fra tutti il dosaggio degli anticorpi specifici. Successivamente si può eseguire, nei soggetti con anticorpi positivi, la biopsia duodenale tramite esofagogastroduodenoscopia.

Un prelievo di sangue è quindi sufficiente per l’esecuzione di esami specifici, quali  la ricerca degli anticorpi anti transglutaminasi tissutale (tTG), anticorpi anti gliadina IgG e IgA e anticorpi anti endomisio.

Le più recenti ricerche nello studio della celiachia hanno evidenziato che la tTG provoca la parziale deamidazione della gliadina, generando dei peptidi (molecole più piccole) che possono indurre una specifica risposta da parte degli anticorpi.

E’ stato quindi sviluppato un test di laboratorio, anticorpi anti gliadina deamidata (anti DGP), per riconoscere la presenza di tali anticorpi, che si sono dimostrati migliori  rispetto al dosaggio degli anticorpi anti gliadina finora utilizzati.

Gli anticorpi anti-DGP hanno manifestato una elevatissima sensibilità e specificità verso il Morbo Celiaco (96,99%) tanto che è risultato preferibile al dosaggio della tTG–IgG. L’esame anti-DGP permette perciò una più sicura diagnosi di laboratorio, anche se gli esami classici rimangono indispensabili, specie se usati in associazione con il nuovo test, per una diagnosi certa di malattia.

Ad oggi l’unico trattamento efficace della celiachia è la dieta priva di glutine, per migliorare le condizioni della mucosa intestinale ed eliminare i sintomi e prevenire le complicanze.

Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.