I dolori glutei sono molto frequenti e spesso sono dovuti a patologie lombari, tuttavia la regola ha le sue eccezioni e non conoscerle può rendere molto difficile la diagnosi ed i processi di guarigione
Avete un dolore localizzato nella parte supero-interna del gluteo? La risposta sulle cause, come accennato, non è immediata, perché il sintomo potrebbe anche essere legato ad un problema locale, molto diverso dalla classica sciatalgia, unanimemente considerata la causa dei dolori glutei: potrebbe trattarsi, infatti, della sindrome del piriforme.
Il piriforme è un muscolo che si trova nella regione glutea, ha origine dalla faccia pelvica dell’osso sacro ed attraversa il grande foro ischiatico incontrando il nervo sciatico che lo penetra e attraversa. Proprio la vicinanza e compenetrazione del nervo col muscolo determina la sindrome, la cui sintomatologia, come detto, è spesso sovrapponibile ad una normale sciatalgia legata a cause completamente diverse, fra le quali la più frequente è l’ernia del disco.
Le cause
La causa primaria di questa sindrome è da ricercarsi, molto spesso, in una contrattura del muscolo piriforme che intrappola e irrita il nervo sciatico, simulando una sciatalgia. A determinare la contrattura può essere un trauma, un quadro di artrosi, un sovraccarico funzionale, magari durante un’attività lavorativa o sportiva (ciclismo, podismo, trecking, canottaggio fra i principali) o anche un’alterazione della postura. Anche l’aumento di volume del muscolo, legato ad attività che provocano ipertrofia, può essere causa della patologia.
I sintomi
Il paziente affetto da tale sindrome accusa dolore in una zona del gluteo ben precisa (al centro, in alto e verso l’interno), che può irradiarsi in area lombare (quindi più in alto), oppure lateralmente alla coscia, in zona crurale (più in basso). Seppur raramente i sintomi possono arrivare sul versante laterale della gamba, e/o al piede.
La diagnosi
La diagnosi della sindrome del piriforme è, in primis, clinica, attraverso dei test specifici.
Nel test di Freiberg il paziente è in posizione prona ed il medico flette in modo passivo il ginocchio a 90° e porta la gamba all’esterno allo scopo di imprimere una rotazione interna al femore; il test viene ritenuto positivo nel caso lo stiramento del muscolo provochi dolore e un sintomo da compressione del nervo sciatico.
Nel test di Pace e Nagle il paziente, in posizione seduta, compie un’abduzione-extrarotazione isometrica delle anche contro le mani del medico. L’aumento del diametro del muscolo unito alla tensione causata dalla contrazione scatena, in caso di positività, dolori miofasciali e compressivi. Altri tipi di test usati per la diagnosi sono la palpazione della natica, il test di Saudek e il test di Mirkin.
Molto importante è, nel caso di dubbio, l’esclusione di patologie a carico di altri distretti come il rachide lombare, l’anca o l’articolazione sacro iliaca. In tal senso il paziente potrebbe essere sottoposto ad rx, risonanza magnetica o elettromiografia a seconda delle esigenze.
La terapia
I trattamenti di tipo farmacologico comprendono assunzione orale di farmaci antinfiammatori e di farmaci miorilassanti, iniezioni locali di farmaci anestetici e di corticosteroidi e, in casi particolari, quando lo spasmo è resistente ai trattamenti prima elencati, inoculazione diretta di tossina botulinica di tipo A che risulta spesso efficace nel rilassamento del muscolo.
Molto utili sono le terapie fisiche (tecarterapia, ultrasuoni), i massaggi trasversali profondi e lo stretching.
Durante il periodo di trattamento può essere utile, nelle ore di sonno, posizionare un cuscino tra le ginocchia allo scopo di favorire il rilassamento del muscolo. La ripresa dell’attività sportiva (o di quella lavorativa) deve avvenire in modo graduale.
Salute & Benessere è una rubrica medica a cura del dott. Accursio Miraglia.

Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68
Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli)
Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma)
Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale
Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura “Villa Fulvia”, Roma
Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN
Dal 2009 è consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera.
Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.