Secondo i dati della Childhood Obesity Surveillance initiative dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, obesità e sovrappeso sono più diffusi tra bambini e bambine italiani che tra i coetanei europei
Per i maschi la percentuale di sovrappeso è del 21%, mentre i bambini obesi arrivano addirittura al 42%; per le bambine, invece, le percentuali sono, rispettivamente, del 14% e del 38%.
L’obesità è una sindrome, non una semplice malattia perché interessa diversi organi, quindi anche l’intero sistema muscolo-scheletrico risulta coinvolto. I genitori talvolta sottovalutano le problematiche che il bambino obeso può sviluppare, ma le conseguenze del sovrappeso possono essere anche gravi e provocare patologie secondarie. Fra queste vi sono delle patologie di tipo osteo-articolare, di seguito riportate in base al distretto anatomico interessato.
Patologie a carico dell’anca
Nei bambini in sovrappeso o obesi, uno dei rischi maggiori a carico dell’articolazione dell’anca è l’epifisiolisi, una lesione osseo-cartilaginea dovuta allo scivolamento della testa femorale rispetto al collo, che si manifesta con difficoltà nella deambulazione, zoppia, dolore alla coscia e all’inguine. Questa patologia va trattata chirurgicamente ed in tempi brevi, per evitare un sovraccarico , con conseguente danno, all’anca controlaterale.
Patologie a carico del ginocchio
Fra le conseguenze più comuni del sovrappeso in tenera età vi è il ginocchio valgo, caratterizzato da una deformazione “ad X” dovuta allo spostamento dell’asse di femore e tibia. Il ginocchio valgo si riscontra in molti bambini durante l’infanzia ma, se dopo gli 8 anni questa situazione persiste, diventa patologica. L’obesità è un fattore di rischio importante, perché il peso in eccesso sovraccarica l’articolazione. Anche in questo caso è importante intervenire al più presto, perché il ginocchio valgo grave porta precocemente all’artrosi giovanile. Diversi sono le cause del ginocchio valgo (meccanici, endocrini, componente genetica) ma l’obesità ha un ruolo fondamentale, considerato che è presente in oltre 50% dei casi.
Meno comune ma comunque degno di attenzione è il morbo di Blount: si tratta di un ritardo di crescita della porzione mediale della cartilagine tibiale che provoca un accorciamento con deformità in varismo della gamba. Se non trattata questa patologia può portare a grave deformità, oltre a risultare molto dolorosa.
Patologie a carico del piede
L’obesità infantile espone il bambino a un maggiore rischio di insorgenza di piattismo del piede, caratterizzato dalla riduzione della volta plantare con deformità in valgo del retropiede. Anche in questo caso i dati mostrano una correlazione significativa con l’obesità, con un aumento dal 48% al 75%.
Fratture ossee nei bambini obesi o in sovrappeso
L’obesità in età pediatrica è un importante fattore di rischio di frattura, perché la struttura ossea dei bambini in sovrappeso è più debole di quella dei bambini normopeso.
Quale sport?
L’obesità infantile è spesso dovuta a una serie di abitudini sbagliate apprese in famiglia, come una scarsa educazione alimentare o l’eccessiva sedentarietà. Proprio per questo lo sport è fondamentale e deve essere eseguito con regolarità (almeno due volte la settimana). In questo senso è importante che il bambino pratichi l’attività fisica con piacere e, quindi, scelga ciò che gli è più congeniale. Nei casi (rari) in cui l’obesità provochi dolori articolari e/o difficoltà nella deambulazione, sport come il nuoto e il ciclismo possono sostituire le classiche attività a secco e in carico (palestra, corsa, calcetto, arti marziali, ecc…).
Controlli periodici
È fondamentale che i bambini vengano controllati con regolarità. I primi controlli devono essere eseguiti presso il pediatra di libera scelta, che valuterà la necessità di eventuali visite specialistiche (fisiatra, ortopedico).
Accursio Miraglia, nato a Sciacca il 27-12-68
Nel 1994 Laurea con Lode in Medicina e Chirurgia, Università Cattolica del Sacro Cuore (Roma – Policlinico Gemelli)
Nel 1998 Specializzazione con Lode in Medicina Fisica e Riabilitativa (Fisiatria), Università di Tor Vergata (Roma)
Dal 1998 al 2006 partecipa a numerosi corsi di aggiornamento organizzati dall’Accademi Italiana di Medicina Manuale
Dal 1998 al 1999 Assistente medico, responsabile area riabilitativa Casa di cura “Villa Fulvia”, Roma
Dal 1999 ad oggi Direttore Sanitario del Centro di Educazione Psicomotoria s.r.l, centro di fisioterapia accreditato presso il SSN
Dal 2009 è consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale di Sciacca e gli uffici del Giudice di pace di Sciacca, Menfi e Ribera.
Dall’anno accademico 2014-2015, professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università di Roma “Tor Vergata”.
Dal 2015 ricopre il ruolo di docente presso il “Corso-Teorico pratico di Medicina Manuale” organizzato dalla SIMFER (Società Italiana di medicina Fisica e Riabilitativa) con la collaborazione Società Italiana di Medicina Vertebrale (MEDVERT) e le Università “la Sapienza” e Tor Vergata” di Roma.