La terza sezione della Corte di Appello di Palermo ha confermato la condanna a 7 anni di reclusione inflitta in primo grado a Vito Mangiaracina, di 64 anni, meccanico di Sambuca
L’avvocato Ignazio Fiore dell’imputato, ha presentato appello avverso la sentenza e ieri i giudici Corte di Palermo hanno respinto le tesi del difensore, che chiedeva di riaprire l’istruttoria dibattimentale e sentire una delle psicologhe già ascoltata nel processo di primo grado, che fu celebrato con il giudizio immediato.
I miltari dell’Arma, prima dell’arresto avvenuto nell’ottobre del 2015, effettuarono un mese di indagini, con l’utilizzo di intercettazioni ambientali, durante le quali durante un normale servizio perlustrativo, notarono il Mangiaracina intrattenersi con un ragazzo di soli dodici anni all’interno di un esercizio pubblico e, successivamente, transitare a bordo della propria autovettura.
Il 64enne nel processo si difese sostenendo che i due minori frequentavano la sua officina meccanica, che erano interessati ai motori, ma che lui non è mai andato oltre, ma i giudici hanno sposato la tesi dell’acccusa.