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Sambuca come la piana di Giza: Arrestata banda di tombaroli di Paternò


Sambuca come la piana di Giza in Egitto. I carabinieri della compagnia di Sciacca e Sambuca si Sicilia,  hanno arrestato sei persone con l’accusa di tentato furto di materiale archeologico e danneggiamento su sito archeologico.

Si tratta di : DI STEFANO SALVATORE cl. 1962, LONGO VINCENZO cl. 1972, SINATRA VINCENZO ANTONINO cl. 1974, ANICITO SALVATORE cl. 1977, STANCANELLI VITO cl. 1974 e GERMANA’ FILIPPO cl. 1974.

I fatti si sono svolti sul monte Adranone, nel comune di Sambuca di Sicilia, è un sito archeologico particolarmente ricco di reperti risalenti al IV sec, a.C. Da qualche tempo il sito è meta non solo di turisti ma purtroppo anche di ladri, che nottetempo scavando su tutta l’area comprendente il sito archeologico, si impossessano di reperti vari tra cui monili, vasi, monete risalenti al III-IV sec a.C. Un mercato fiorente quello del commercio di reperti storici, soprattutto destinato a collezionisti d’oltralpe.

L’attività dei carabinieri della Stazione di Sambuca di Sicilia, nasce proprio dalle numerose denunce presentate dai responsabili del sito, nelle quali si rappresentano non solo i furti ma veri e propri saccheggi e danneggiamenti nonché scavi indiscriminati, su tutta la superficie del sito.

I militari già da qualche notte al fine di individuare i malviventi, si appostavano nelle vicinanze del monte Adranone e proprio nella notte tra giovedì e venerdì, dopo ore di appostamento, sono riusciti a cogliere in flagranza di reato sei persone, armate di pale, picconi, torce e di tutti gli utensili utili per scavare e raccogliere i vari reperti.

Le sei persone sono tutte della provincia di Catania e più precisamente di Paternò. Il territorio lo conoscevano bene, nella notte infatti i loro movimenti erano precisi e silenziosi, verosimilmente non era la prima volta che facevano visita in quei luoghi. Tre dei sei infatti avevano precedenti per reati contro il patrimonio, due dei quali in modo specifico per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.

I sei dopo essere stati compiutamente identificati sono stati accompagnati negli uffici del comando Compagnia di Sciacca per le operazioni di rito. Nei prossimi giorni il G.I.P. presso il Tribunale di Sciacca, deciderà in merito alla relativa convalida degli arresti.

Il deturpamento ed il depauperamento continuo dei siti archeologici, rappresenta in queste terre così ricche di storia e cultura, una condotta altamente lesiva,