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Scala dei Turchi. Il sindaco di Realmonte la cede per 70 anni ad un privato ed è subito polemica


Una notizia riportata dall’agenzia Adnkronos che ha subito suscitato come prevedibile, una scia di polemiche destinate ad aumentare e amplificarsi

Nei fatti quello che sta accadendo lascia perplessi. Tra il sindaco Calogero Giuseppe Zicari di Realmonte della cittadina agrigentina nella quale ricade la Scala dei Turchi, patrimonio dell’umanità, è il presunto proprietario del sito, è in atto la cessione degli introiti sui diritti televisivi, giornalistici, cinematografici per fini commerciali e pubblicitari, proventi per attività di merchandising, uso brand “Scala dei Turchi”, realizzazione portale turistico ufficiale, per i prossimi 70 anni. Il soggetto privato tratterrà il 70%, degli introiti, lasciando il restante 30% al Comune.

Il primo a sollevare dubbi su questa anomala transazione, finalizzata alla cessione dei diritti, fra il Comune di Realmonte e il presunto proprietario della Scala dei Turchi, è stato il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna: “Un accordo quanto meno curioso, un accordo fra pubblico e privato a totale vantaggio del secondo. Ci chiediamo perché? Qual è l’utilità di questo accordo e perché il sindaco di Realmonte ha deciso di svendere in questo modo la Scala dei Turchi che deve, invece, essere patrimonio di tutti?”.

A ruota sono arrivante anche le dichiarazioni di Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd all’Ars: “Scala dei Turchi è patrimonio della Sicilia, è uno dei luoghi-simbolo che ha promosso l’immagine della nostra isola a livello internazionale sia dal punto di vista turistico che naturalistico. Quello che sta accadendo a Realmonte lascia senza parole: la ‘cessione dei diritti d’immagine’ ad un privato da parte del Comune è inconcepibile, al di là degli aspetti formali e dei cavilli normativi”.

Poi Lupo aggiunge: “Chiediamo un intervento immediato da parte delle istituzioni competenti ed in particolare della Soprintendenza ai Beni culturali di Agrigento in merito ai pareri di competenza sull’utilizzo e sulla fruizione del bene, anche ai fini della sua più completa salvaguardia”.

(Fonte: Adnkronos)