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Sciacca. Altro che sardine, arrivano le “anciove” che vogliono il Natale: Imbarazzo per Sino Caracappa


Un gruppo di giovani in queste ore si sta organizzando sui social per dare vita ad un flash mob in piazza Scandaliato domenica prossima per chiedere e portare un po’ di aria natalizia che a Sciacca arrivati all’11 di dicembre manca tristemente

Sciacca si dimostra avanguardia culturale. Altro che sardine, noi abbiamo le “anciove”.

Beh, ovviamente non si chiamano così, ma dato il periodo politico permeato dalle “sardine”, nell’ittica Sciacca un movimento di giovani “anciove” ci sta pure bene. Ci riferiamo ovviamente al gruppo di giovani che con coraggio e voglia di fare hanno organizzato un flash mob di protesta contro il grigiore di questo Natale a Sciacca. Una bella occasione civica per risvegliare una popolazione troppo spesso assopita dalla convinzione che “tanto non ci si può far nulla”.

I ragazzi si sono così dati appuntamento in Piazza scandaliato la prossima domenica 15 dicembre per le ore 20:30 con lo slogan chiaro e semplice: “Anche noi vogliamo il natale” con la promessa di portare con sé una pallina natalizia da appendere agli alberi spogli della piazza.

Una manifestazione bella, apolitica e che arriva dai giovani.

Una manifestazione che è però anche un enorme imbarazzo per l’artefice del “tristo natale”, l’assessore Sino Caracappa. O che almeno, speriamo lo imbarazzi, altrimenti sapremo su quale volto è possibile accendere i cerini.

Per l’uomo di Bilbao infatti non deve essere facile collezionare un insuccesso dopo l’altro, dall’estate saccense fino al natale, potendosi appellare solo alla scusa del “no tengo dinero” manco fosse il terzo dei Righeira. A proposito, ma non si era detto che ieri martedì 10 dicembre doveva presentare il “cartellino” – chiamarlo cartellone pare eccessivo oltremodo – degli eventi ? Cosa è successo? Lo ha presentato e non ci ha avvisato? Era un cartellino così breve che non ce ne siamo accorti? Qualcuno ci spieghi!

E intanto la città resta vuota, triste e con la speranza che prima o poi qualcuno la risollevi dal degrado e dalla depressione in cui è precipitata.