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Sciacca, Ati e Sindaci ribelli. Centro-Destra e Deliberto: “Sindaco Valenti affronti suo fratello o si dimetta”


Il tema dell’acqua resta, in queste ore, è particolarmente bollente, ed il sindaco di Sciacca rischia forse di scottarsi.

“Ci sono alcune precisazioni d’obbligo, utili per delineare l’attuale quadro in cui versa il nostro territorio. A nostro parere – scrivono i consiglieri di opposizione di centro-destra e l’indipendente Cinzia Deliberto – è innegabile che i “Sindaci ribelli”, cosi definiti in quanto non consegnatari delle reti idriche, con il loro incontro tenutosi qualche giorno fa, hanno platealmente bypassato l’ATI, determinando, dunque, la necessità che la stessa ATI esca allo scoperto e decida la linea programmatica da perseguire.

E’ il momento di comprendere che la chiarezza deve essere il primo obiettivo da raggiungere.

Francesca Valenti, Sindaco di Sciacca e presidente dell’ATI sa bene, cosi come appreso in prefettura, che il comportamento di questi sindaci è stato considerato poco ortodosso e per quanto ci riguarda, come cittadini di comuni che invece l’hanno rispettata, adottando scelte poco rispettose nei confronti di migliaia di cittadini che, sulle loro scelte arbitrarie, pagano un costo dell’acqua nettamente superiore a quanto si dovrebbe.

L’incremento delle tariffe, determinato proprio dalla “ribellione” di alcuni Sindaci, continua ad affliggere senza pietà la nostra città ed i suoi cittadini, cittadini ormai stanchi di una soap opera infinita ed a tratti tipica di una novella di Pirandello. In oltre dieci anni, lunghi e terribilmente dannosi, il ruolo dell’ATO è stato svilito e “Girgenti Acque” ha attinto l’acqua da “Sicilia Acque” ed ha ovviamente aumentato il carico dei costi contribuenti.

Dopo anni di commissariamento dell’ATO tra il 2012 ed il 2016, si pensava finalmente con l’ATI di potere attuare in pieno quel sistema solidaristico, efficace ed efficiente voluto dalla norma.

Ed invece si naviga ancora nell’incertezza.

Il Sindaco deve decidere se dare seguito alle riunioni in prefettura ed un confronto serio e definitivo proprio con i sindaci ribelli o intraprendere strade difformi da quelle consigliate. Ci dispiace anche affermare ed auspichiamo che nessuno si offenda, che il Sindaco della nostra cittadina deve anche fronteggiare Sindaci a lei vicini, come il fratello ad esempio, che è parte organica, appunto, dei Sindaci ribelli.

Se il primo cittadino di Sciacca e presidente dell’Ati comprende che questa vicenda non è più alla sua altezza potrà sempre decidere di rimettere il mandato di presidente dell’ATI e passare il testimone.

Infine non possiamo, stamane, non essere d’accordo con il Sindaco di Ribera, Carmelo Pace, che definisce “battute di Carnevale” quelle fatte, nella giornata di ieri, dal Sindaco di Santa Margherita. Un modo tutto suo di fare comicità che, purtroppo per lui, non suscita alcun sorriso”.