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Sciacca, cani uccisi. L’inchiesta continua, tra interrogatori e nuove prove


Sarebbero ben 12 – ed a breve il numero dovrebbe salire – le “persone informate sui fatti” che sono già state ascoltate dalla Procura della Repubblica di Sciacca nell’ambito dell’inchiesta sui 27 cani barbaramente avvelenati in contrada Muciare.

L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Marrone, ha già portato – come da notizia da noi di Fatti&Avvenimenti anticipata nei giorni scorsi – all’individuazione di due soggetti ritenuti fortemente sospetti e nei cui confronti vi sarebbero significativi elementi di prova circa un loro diretto coinvolgimento con i fatti di contrada Muciare.

Adesso sono molte le persone ascoltate dalla Procura che sulla vicenda vuole vederci chiaro, tra cui – per ovvi motivi relativi al ruolo rivestito –  l’assessore all’Ecologia Paolo Mandracchia, ed il responsabile del servizio veterinario Vincenzo Saladino. Ulteriore documentazione sarebbe stata inoltre già acquisita presso gli uffici comunali preposti.

Ma non solo, i Carabineri della Compagnia di Sciacca su ordine della Procura hanno anche effettuato ben 5 perquisizioni alla ricerca del veleno usato per la strage di cani. Veleno, che è impiegato in agricoltura e per il cui acquisto – non difficile, data la presenza di diverse attività che lo vendono in zona, e che sono state già controllate – è necessario però possedere il patentino fitosanitario.

Sia abitazioni che magazzini i luoghi che risultano essere stati controllati, alcuni di essi anche ricadenti nella stessa zona di contrada Muciare. Si sarebbe tantato di controllare anche negli ambienti dei residenti che in passato avrebbero – anche con lettere di protesta formale – lamentato l’eccessiva presenza di cani randagi o presunti tali, in zona Muciare.

Malgrado ci sia ancora il massimo riserbo sui risultati delle operazioni condotte, al fine di non inquinare le indagini ancora in fase di svolgimento, sembrebbe però che dalle perquisizioni fin’ora eseguite non siano emersi elementi processualmente significativi.

Come già noto, infine, la Procura ha già acquisito alcuni filmati di telecamere di sorveglianza che potrebbero mostrare più chiaramente chi ed in quanti siano stati ad abbandonare i bocconi avvelenati nella zona.