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Sciacca. Cansalamone: dopo studi di D’Arrigo serve nuovo preliminare, sfumano ipotesi viabilità alternativa e temporanea


Serve anche un nuovo studio di fattibilità, non è certo che i 2 milioni e 900mila euro stanziati bastino, di certo non ci sono fondi – o comunque non è neppure certo si possa fare – per destinare somme a viabilità alternativa o temporanea

Nella foto, il mitico titano Atlante, che leggenda vuole sostenga il mondo per punizione divina, sostiene invece il Viadotto Cansalamone, “sopportando il peso” che in fondo sopportano i saccensi da anni.

Nella generale sfortuna la vicenda del ponte Cansalamone ha visto pure una botta di fortuna con la “C” maiuscola. Si può riassumere così l’esito dell’incontro di ieri a Palermo tra il Commissario Straordinario per il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana, Maurizio Croce e l’On. all’ARS  Matteo Mangiacavallo, l’ingegnere Matteo Accardi, l’Ass.re ai lavori pubblici del Comune di Sciacca Calogero Segreto, l’ingegnere Mario Di Giovanna, l’ingegnere Antonio D’Arrigo e l’ingegnere Nicola Rustica. Presente anche all’incontro, riuscendo così a scontentare maggioranza, opposizione e persino – si vocifera – il suo stesso partito, il consigliere comunale del M5S Alessandro Curreri.

Durante l’incontro si è quindi discusso dell’intervento di messa in sicurezza del viadotto Cansalamone, provvedimento che rientra nei fondi del Patto per il Sud con un importo di 2.930.000 euro.

Alla riunione, oltre al Commissario Croce, due erano le parti in campo: il Comune di Sciacca con l’idea di portare avanti il progetto di apertura temporanea nelle more degli interventi definitivi sul ponte, e il M5S che vuole la creazione di una viabilità alternativa al Ponte.

Ma tra i due litiganti non potrà godere nessuno. Grande è stata infatti la sorpresa dei presenti quando dalle prime battute dell’incontro è saltato fuori che il preliminare del Genio Civile di Agrigento non teneva conto dei dati scoperti grazie agli studi effettuati dall’ingegnere Antonio D’Arrigo, incaricato dall’Amministrazione della verifica delle condizioni di sicurezza del viadotto in vista di quella che doveva essere l’apertura temporanea.

Fortuna nella sfortuna dunque, con la scoperta di ieri si è preso atto del problema e dovrà quindi essere redatto un nuovo preliminare per poi emanare il bando. Un rallentamento insomma, che però è comunque meno “rognoso” di quello che sarebbe stata una scoperta in corso d’opera con tanto di variante da studiare e redigere a cantiere aperto.

Il problema però adesso è rappresentato da chi dovrà prendersi l’onere del nuovo preliminare. Lo farà il Genio Civile con i suoi tempi basandosi sui nuovi studi di D’Arrigo? Possibile, sperando i dati vengano considerati bastevoli e non servano ulteriori verifiche eventualmete ritenute necessarie per il progetto di un’apertura definitiva e non temporanea, ovvero quella su cui d’Arrigo lavorava.

Tuttavia non è certo che il Genio voglia rifare il preliminare, responsabilità che a quel punto ricadrebbe sul Comune, ipotesi che ventilata davanti all’assessore Segreto durante la riunione sembra gli abbia fatto sbiancare leggermente il colorito.

Altro elemento emerso durante l’incontro è stata la domanda banale quanto essenziale: ma basteranno 2 milioni e 900mila euro per mettere in sicurezza il ponte? Forse sì, forse no. Sicuramente serve un nuovo studio di fattibilità, comunque è evidente che nessuna cifra può essere prelevata per lavori di viabilità alternativa o apertura temporanea, anche perché non è chiaro quali siano i poteri legali del Commissario e lo spettro dell’accusa di possibili danni erariali è sempre dietro l’angolo.

In soldoni, le criticità riguardano in particolare il penultimo ed il terzultimo pilone del viadotto, ovvero i numeri 7 ed 8, per questi si spera che la somma basti a coprire i costi dei lavori, ma i “lavori pubblici costano”, ha tenuto a precisarci l’ingegnere Mario Di Giovanna raggiunto telefonicamente da noi di Fatti&Avvenimenti.it.

Saltano quindi sia le pretese Comunali che quelle del M5S. Raggiunto anche l’Onorevole all’ARS Matteo Mangiacavallo sul tema, ha voluto precisare che l’idea della viabilità alternativa resta, ma non può più evidentemente rientrare nello stanziamento per il Cansalamone, ma si dovranno cercare nuovi fondi. Mangiacavallo ha anche precisato che non è intenzionato ad una guerra di trincea sul progetto, il Comune può redigerlo come meglio preferisce, ma la viabilità alternativa è necessaria, ha detto.

Sentita anche il sindaco Francesca Valenti, ci ha riferito di una sua telefonata al commissario Croce, nella quale ha chiesto notizie sulle tempistiche per l’apertura del ponte. Per vederci chiaro, è stato quindi pensato di indire, per la prossima settimana, una nuova conferenza di servizi a Palermo