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Sciacca. Carnevale 2019: l’iter grottesco di un affare sicuro, e i gufi stanno a guardare


Diciamolo: il Carnevale di Sciacca è un affare sicuro per chi ci mette le mani sopra, il problema è solo riuscirci

L’organizzazione, la gestione e la promozione del Carnevale di Sciacca 2019 è stata affidata direttamente ieri sera attraverso la piattaforma MePA – Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione – alla Futuris SRL di Giuseppe Corona.

Confermati quindi i rumors di cui già nella mattinata di ieri avevamo scritto noi di Fatti&Avvenimenti.it, re del Carnevale di quest’anno è stato incoronato Giuseppe Corona, che risulta “operatore unico”.

Ovviamente tutto questo avviene mentre i “gufi” – cit. assessore Mario Tulone – di opposizione e non solo “aspettano al varco” la giunta Valenti che, tanto per ricordarlo, ieri il Centro-Destra ha giustamente osservato: “A 24 giorni dall’inizio della kermesse, della festa in se non conosciamo nessuna sfaccettatura: nessun programma ufficiale, nessuna notizia dettagliata sulla sfilata, NIENTE. Il danno di immagine è compiuto. Abbiamo toccato e trivellato il fondo assistendo alla deflagrazione di un’intera macchina organizzativa. Anche il carnevale, dunque, rientra tra i palesi fallimenti di questa amministrazione”.

Ed effettivamente a ben vedere, l’affidamento di ieri sera risolve ben poco. Infatti sorge la domanda: ce la faranno i nostri eroi della Futuris a dare dignità ad un Carnevale che dovrà essere organizzato in 20 giorni scarsi? Per esempio. La pubblicità negli scali aeroportuali verrà fatta? E se sì, avrà ancora senso farla?

Oltretutto, queste sono ancora domande un po’ campate in aria, infatti, malgrado l’affidamento strombazzato, sarà tutto ufficiale solo dalle 18:00 di questa sera, ovvero quando sarà verificata l’adesione ufficiale dalla Futuris sulla piattaforma MEPA.

Ma al di là di queste sottigliezze, il dato di fondo è che malgrado già da novembre si parlasse dell’organizzazione del Carnevale e malgrado il famoso “bando capestro” redatto dal dirigente Todaro tanto vituperato non è altro che – in buona sintesi – lo stesso degli ultimi anni, per capire chi doveva prendersi in carico questo affare sicuro – perché sì, il Carnevale di Sciacca è e resterà sempre un affare sicuro, solo per le tasche dei saccensi rischia di essere un peso, ma questo lo affronteremo doposi è arrivati al 6 di febbraio.

Ben quattro sono stati i soggetti vicini all’affidamento: l’ATS dei Carristi (che si sono ritirati per mancanza documentale) ; la RTI di GN Events, Zeronove25 e Dibbe (che avevano fatto oggettivamente una bella proposta con tanto di sponsor nazionali, ma che hanno dovuto rinunciare per solidissime motivazioni burocratiche, almeno così dicono dal Comune, e siamo disponibili a concedere la replica alle società interessate qualora la volessero); la Scirocco (nota per lo Street Food Fest estivo, che ha mandato avviso anche a mezzo stampa circa la propria disponibilità, che però non ha il MEPA e che tecnicamente non si è offerta di prendere l’organizzazione ma solo di collaborare, e dunque sarebbe rimasta fuori); e infine la Futuris che poi ha ricevuto l’affidamento tramite MEPA. Rispetto al “grottesco” iter fatto di affidamenti e rinunce con RTI e ATS abbiamo chiesto lumi ieri telefonicamente all’assessore Mario Tulone il quale in buona sostanza malgrado la vicenda non felice, esprimeva tranquillità – segno forse che prevedeva una buona riuscita dell’interlocuzione avviata con la Futuris? – lasciandosi andare alla considerazione secondo la quale le ditte prima contattate non avevano preso l’affidamento semplicemente per loro problemi interni, poiché anche per l’assessore il Carnevale offriva ricche possibilità ai privati. Insomma, il Carnevale è un affare sicuro.

Sicuro sì, tranne che per i saccensi. E’ d’obbligo infatti continuare a porsi le domande che noi di Fatti&Avvenimenti.it ci eravamo fatti già ieri, ovvero con un danno d’immagine così forte causato anche dalla inesistente comunicazione ufficiale del Comune, che speranza ha la città di trarre un profitto dal Carnevale? Per averne servirebbero soprattutto turisti, oltre ai soliti abitué dell’hinterland, e certo è difficile dare per scontato che ci saranno – almeno in grandi numeri – con le ovvie ricadute del caso sulle strutture ricettive e non solo.