I residenti potranno fare anche l’abbonamento per tutte le serate al costo di 5 euro, ma non cambia che una famiglia saccense di 4 persone dovrà sborsare 20 euro per assistere al “proprio” Carnevale
Lo avevamo annunciato lo scorso 24 gennaio, ed avevamo ragione. E’ stato ufficializzato alla conferenza di presentazione tenutasi questo pomeriggio al Museo del Carnevale di Sciacca: i saccensi dovranno pagare il ticket d’ingresso per assistere al Carnevale 2020.
Ma non solo, avevamo azzeccato anche il prezzo: 2 euro ad ingresso, ma con la possibilità di fare un abbonamento per tutte le serate del Carnevale, dal 20 al 25 febbraio, al prezzo di 5 euro. Praticamente, anche con l’abbonamento, una famiglia media saccensi di 4 persone – due genitori e due figli – dovranno sborsare almeno 20 euro solo per assistere alle sfilate dei carri.
Per i Non Residenti a Sciacca invece il ticket per singola serata sarà di 4 euro, mentre l’abbonamento sarà di 10 euro.
Comunicate anche le esenzioni: saranno esclusi dal pagamento dei ticket tutti coloro che hanno un’attività o sono residente all’interno del circuito del Carnevale, e tutti coloro che avranno un ruolo attivo nella manifestazione, come coreografi, copionisti ecc..
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.