⦿ Ultim'ora

Sciacca, Carnevale. Avviso di affidamento con ticket d’ingresso: rischio suicidio turistico?


L’avviso di manifestazione d’interesse per l’affidamento del Carnevale di Sciacca inoltre prevede il biennio 2020 e 2021

Tanto tuonò che piovve. Sono vent’anni che si parla di ticket d’ingresso al Carnevale, ma nessuno aveva mai provato veramente ad istituirlo. Adesso, l’amministrazione Valenti ritira fuori dalla naftalina quell’idea ed ha emesso un avviso pubblico di manifestazione d’interesse per l’affidamento del Carnevale di Sciacca piuttosto particolare.

L’avviso – che concederà il Carnevale non per uno, ma per due anni, 2020 e 2021 – prevede infatti che il concessionario dovrà: “organizzare e gestire l’accesso al percorso della manifestazione Carnevale di Sciacca con la possibilità per l’anno 2020 di attivare il pagamento di un ticket , per l’anno 2021 l’attivazione obbligatoria del pagamento ticket .  L’Importo del ticket sarà da concordare annualmente con l’Amministrazione. Il riconoscimento dei proventi a favore dell’ Ente: per l’anno 2020 nella misura del 20% e per l’anno 2021 nella misura del 30% al netto delle tasse e dei costi di gestione fino a un massimo riconosciuto di euro 15.000,00  annui ( anno 2020-2021)”. 

E’ una scelta interessante sicuramente, ma non possiamo non chiederci che ricadute avrà sulla città. Perché parliamoci chiaro, se un senso ha fare il Carnevale, è per l’indotto economico che la città percepisce. A dirla tutta, a tanti saccensi ormai la festività risulta anche poco gradevole, forse perché negli ultimi vent’anni pare più la festa del vino che del Peppe Nappa, e questo lo sanno bene sia le famiglie che spesso evitano di uscire, che gli operatori della Croce Rossa e non solo che ogni Carnevale salvano la vita a parecchi ragazzi che arrivano in coma etilico o nei suoi pressi.

Si parla quindi di indotto economico per la città. Commercianti e ristoratori che purtroppo ormai in qualsiasi periodo si lamentano di una situazione poco florida per gli affari sperano di riuscire a racimolare qualcosa almeno per Carnevale, unico evento che riesce ancora ad attrarre visitatori e turisti a Sciacca fuori da quei due mesi estivi che negli ultimi anni non sono stati nemmeno così entusiasmanti, complice una programmazione di eventi inadeguata e poco felice.

Quindi bisogna chiedersi, che ripercussione avrà sull’indotto economico della città il ticket d’ingresso?

Noi di Fatti&Avvenimenti.it, che non abbiamo il vezzo di parlare a caso, abbiamo voluto informarci con l’ente del Carnevale di Acireale, ovvero la Fondazione Carnevale di Acireale chiedendo se l’istituzione del ticket d’ingresso alla manifestazione – oggetto anche di polemiche cittadine e non solo – abbia decretato un calo di affluenze.

Ebbene. Facendo finta che il Carnevale di Acireale e quello di Sciacca siano sullo stesso livello di notorietà nazionale, va detto che Acireale non ha risentito negativamente dell’istituzione del ticket in termini di presenze.

Va però detto che il Carnevale di Acireale oltre ad essere più conosciuto su scala nazionale è anche meglio organizzato, sia sotto un profilo di promozione, che sotto il profilo della cooperazione con gli operatori turistici.

Sciacca risentirebbe quindi negativamente del ticket del Carnevale? Teoricamente no, o almeno non troppo. Ma non c’è certezza. Non c’è certezza perché il Carnevale di Sciacca negli anni si è fatto anche conoscere per la scarsa organizzazione – in questo senso, fare magari qualche anno “promozionale” in cui mostrare le reali cacapacità del Carnevale saccense e dopo istituire il tecket forse sarebbe stato più lungimirante – e per edizioni non sempre al top nella qualità di carri e gruppi.

Oltre a quanto accennato, c’è il problema costo del ticket. Sciacca i 18 euro di ticket di altri Carnevali del nord se li può sognare. Attenersi ad una cifra tra i 3 ed i 5 euro, con sconti ed esenzioni per soggetti particolari pare quasi una soluzione d’obbligo. Poi ovviamente c’è la questione residenti. E quella se gestita male potrebbe causare veramente il caos.