Redazione F e ADopo l’infelice azione di ieri sera da parte del presidente del consiglio comunale, oggi un duro attacco del centro-destra
“Oltre ai palesi problemi emersi nel corso della seduta consiliare di ieri sera non possiamo non evidenziare la totale improvvisazione da parte del Presidente del Consiglio Pasquale Montalbano. Improvvisazione, insicurezza ed incapacità di gestione sono soltanto alcune delle pecche di questa presidenza.
Un presidente ingabbiato dalla maggioranza e che si è dimostrato più volte incapace di gestire i lavori d’aula ed il dibattito ad essi connessi”.
“Ieri sera però abbiamo toccato il fondo. – denunciano oggi dall’opposizione – Non era mai capitato che un presidente del Consiglio chiedesse, personalmente, la verifica del numero legale in aula a seguito della fuoriuscita della maggioranza, maggioranza che avendo dimenticato di appurare il numero legale e far saltare la seduta, ha delegato il suo presidente a rompere gli schemi e precipitare nel baratro del non essere super partes.
Se Montalbano non è in grado di gestire i lavori, di sopportare il peso di un civico consesso rovente con una maggioranza sfilacciata ed ingestibile, può sempre rassegnare le sue dimissioni, lasciare lo scranno più alto di Sala “Falcone – Borsellino” e tornare tra i banchi della maggioranza ad esercitare il suo ruolo di consigliere.
Sulla gestione degli interventi siamo all’anno zero.
Sulla gestione delle dirette televisive e delle autorizzazioni allo streaming siamo all’anno zero.
Sulla gestione del dibattito, sul rispetto del regolamento consiliare e sulle dinamiche d’aula siamo all’anno zero.
Massimo rispetto per la persona – scrivono i consiglieri del centro-destra – ma, sotto il profilo amministrativo, il presidente del consiglio comunale ha, nella seduta di ieri sera, tradito la fiducia di tutti noi. Siamo stati imbavagliati e privati del nostro diritto di parola sol perché il buon Montalbano ha dovuto rivestire i panni del mero esecutore di una precisa volontà della sua maggioranza: zittirci!
Maggioranza codarda che, in termini sportivi tanto cari al Sindaco, ha privato, essendosi determinata a sospendere il gioco per vincere a tavolino, a concludere la partita prematuramente.”
