Giovedì scorso i due consiglieri di opposizione si sono presentati al civico consesso saccense stupendo i colleghi con un “effetto speciale”: “stiamo predisponendo gli atti per una mozione di sfiducia al sindaco” e in sala la temperatura è diventata di colpo invernale
Intervista Raimondo Brucculeri
Maurizio Blò e Raimondo Brucculeri consiglieri comunali al Comune di Sciacca, non inquadrati in nessun schieramento, da tempo giocano da “battitori liberi”. Hanno denunciato più volte anomalie e storture della giunta del sindaco Fabio Termine e non solo, non limitandosi alle interrogazioni, ma arrivando anche a denunciare in Procura, come nel caso di AICA.
I colleghi, sindaco compreso, in queste mesi si sono abituati alle dure posizioni assunte dai due nel tempo, ma giovedì sera nessuno si aspettavano che calassero il jolly e così, senza colpo ferire, sono arrivati in aula esordendo: “Stiamo predisponendo gli atti per presentare una mozione di sfiducia al sindaco e chiediamo che l’opposizione l’appoggi”. Peccato non avere le immagini di ognuno dei consiglieri presenti, per potere interpretare per mezzo delle espressioni facciali come hanno preso l’inaspettata la notizia.
Intervista Maurizio Blò
Noi di Fatti & Avvenimenti abbiamo intervistato proprio i due consiglieri autori della mozione per cercare di capire come proseguiranno in questa azione, ma la domanda regina è: “Riusciranno in nostri eroi nell’impresa?” Loro, da quanto hanno detto, sono convinti di sì, ma onestamente i dubbi sono tanti.
A inizio mandato la maggioranza numerica dei consiglieri faceva riferimento ad Ignazio Messina, poi, complice il fallimento del ricorso al TAR per aver perso le elezioni per una manciata di voti, il gruppo si è dissolto e ognuno ha preso strade diverse. Il risultato ad essere onesti, è che oggi Termine può contare su un’opposizione “soft” – quasi inesistente, per meglio sintetizzare – che quindi per appoggiare Blò e Brucculeri si dovrebbe trasformare in “hardcore”, succederà? Chissà. Lo stesso Ignazio Messina del resto, ha ormai una posizione ben consolidata come Presidente del consiglio e a voler pensare male, c’è da chiedersi che ulteriori prospettive politiche gli restino in quel di Sciacca, una volta lasciata la poltrona di Sala Falcone-Borsellino. Sarà disposto a rischiare?
Tutte domande da un “milione di dollari” a cui nessuno può rispondere se non gli stessi interessati. Non resta che sedersi, e pop con in mano attendere l’evolversi degli eventi.
Redazione Fatti & Avvenimenti