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Sciacca. Consiglio comunale da Monte a Mandracchia, tutti contro Caracappa: “Farà solo poesia”


Un consiglio comunale “caldo” quello di ieri sera, con al centro dell’attenzione il neo assessore Sino Caracappa, attaccato da tutti e difeso solo da una parte della maggioranza

Che le opposizioni attaccassero a testa bassa, era cosa abbastanza prevedibile, ma che al coro si unisse anche Paolo Mandracchia e Alberto Sabella, ancora, almeno sulla carta dentro la maggioranza, la dice lunga sul clima e le aspettative create attorno al nuovo assessore.

Per Mandracchia infatti la nomina di Caracappa è figlia dell’azzeramento, arrivato dopo 75 giorni di lenta agonia, azzeramento che ha fatto fuori coloro che con i voti hanno permesso al Sindaco di essere eletta, sindaco che oggi nomina come assessori personaggi che alle scorse elezioni hanno votato altri candidati sindaco.

Il consigliere eletto in quella che fu “Uniti per Sciacca”, lista ormai dissolta, nei vari passaggi del suo intervento, ha criticato aspramente il sindaco, mostrando un allontanamento lento e graduale dalla maggioranza, che probabilmente, nel giro di qualche mese, porterà il consigliere dall’essere indipendente al fare vera e propria opposizione, ed anche dura.

L’altro consigliere di maggioranza in dissenso è stato Alberto Sabella, che parla a nome del suo gruppo, quindi anche di Elvira Frigerio. Anche per Sabella il bersaglio è il neo assessore Sino Caracappa, nominato dal sindaco senza nessuna preventiva concertazione con la “maggioranza” – solo di nome – consiliare che fino ad oggi l’ha sostenuta. Anche Sabella come Mandracchia nel suo intervento ha sottolineato che Caracappa non ha votato per la coalizione Valenti e spera che il neo assessore, visto le deleghe pesanti e delicate, abbia un incontro con la maggioranza, anche postumo. Insomma acque agitate nella “maggioranza di nome” e farle calmare potrebbe non essere semplice, anche se restano due assessori da nominare e probabilmente quello sarà il vero nodo da affrontare.

Tra le file dell’opposizione l’attacco più duro, come al solito, è arrivato dal consigliere Salvatore Monte. L’ex assessore della giunta Di Paola, cavalcando lo stesso “cavallo” che l’attuale maggioranza cavalcò da opposizione contro di lui nello scorso mandato – ovvero l’incompatibilità tra la carica di assessore ed ruolo nella Pro Loco -, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa.

Monte infatti ha puntato il dito sul conflitto di interessi che potrebbe esserci tra la carica di assessore di Sino Caracappa e il suo ruolo di amministratore unico della Vertigo Srl, che è concessionaria della Badia Grande per 29 anni. La legge infatti vieta la coesistenza di amministratore di una società concessionaria del Comune e la carica di assessore.

Monte sulla questione è stato chiaro : “voglio vedere le carte e Caracappa deve dare risposte precise non a me ma alla città”riferendosi all’atto di accettazione della nomina, che va firmato con un’apposita dichiarazione.

Monte per “carte” intende anche tutti i punti di possibile incompatibilità, compresi quelli evidenziati a Castelvetrano per il consigliere comunale del M5S ed a Menfi per l’assessore, ovvero se ha pendenze economiche non regolate con l’erario comunale. Il neo assessore a tutte queste osservazioni non ha ancora risposto, al meno fino a ieri sera.

Infine l’intervento di Caracappa, definito da Monte una sorta di auto-celebrazione del suo passato, di cui ha fatto un lungo excursus. Poi l’assessore è passato ad un lungo elenco di ciò che intende fare, definendo tutti gli assessori allo spettacolo e turismo degli ultimi 20 anni che lo hanno preceduto “non capaci”, compreso quindi Mario Tulone, osannato pochi minuti prima… che dire, forse su questo c’è un po’ confusione in Caracappa.

Non stiamo qui ad elencare tutto ciò che Caracappa ha poi promesso, lo valuteremo sui fatti, ma le premesse non appaiono delle migliori, il neo assessore, non è un mistero, che non ama i concerti pop, la musica non “colta” e le iniziative similari, che definisce “rumore”, ama i libri, la poesia e i collaterali, ovvero ciò che interessa ad una cerchia ristretta di persone, la solita “nicchia di sinistra colta”. solo che i soldi spesi per le manifestazioni sono di tutti i contribuenti e la massa ama e vuole altro, chissà se lo terrà in considerazione o dovremo sorbirci eventi culturali soporiferi di fantozziana memoria.

Con Caracappa avremo una stagione simile a quella del regista Vincenzo Cantanzaro, con sindaco Ignazio Messina, che per un’intera estate, deliziò i saccensi con pane e solo teatro?… Vedremo!