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Sciacca. Consiglio Comunale, Maggioranza: “Tutti insieme, ma non appassionatamente”


Chi sperava nel totale sfaldamento della maggioranza resterà deluso: restano tutti tranne Carmela Santangelo, ma le divisioni personali fioccano

E’ un consiglio comunale davvero poco edificante quello di questa sera. Il Sindaco Valenti dando una vaga spiegazione dell’azzeramento, ha attaccato anche pesantemente le opposizioni.

Opposizione che hanno levato subito gli scudi, con un infervorato Silvio Caracappa che ad un tono di voce sostenuto ha rimandato al mittente le accuse di “valere zero”. Dello stesso tono gli altri interventi dei consiglieri di opposizione che hanno puntato il dito contro il primo cittadino, accusando la Valenti di non aver saputo amministrare e dicendo che non è solo parte del consiglio comunale a volere le sue dimissioni, ma anche i molti saccensi che ormai non la sostengono più e si lamentano del modo in cui la città è amministrata.

Significativi poi tutti gli interventi dei consiglieri di maggioranza, che hanno lasciato trasparire chiaramente tutto il veleno che scorre a fiumi ed apertamente in una compagine di governo che quasi ostinatamente vuole andare avanti anche a discapito dei suoi stessi membri, o almeno di quelli sacrificabili.

L’unico intervento pacificatorio – a modo suo, oltre a quello scontatissimo di Ezio Di Prima – è stato quello del consigliere Bonomo, il quale ha giustificato l’azzeramento della giunta spiegando come malgrado il valore dei singoli assessori, i consiglieri di maggioranza fossero molto scontenti del loro operato e della loro attività, suggerendo che la stessa decisione dell’azzeramento sia stata presa in modo quasi collegiale. Cosa che oltretutto stona con le stesse dichiarazioni del sindaco che si è assunta in prima persona la responsabilità della decisione. 

Un crescendo poi gli interventi di Sabella, Gulotta e Mandracchia, con Cinzia Deliberto assente. Sabella ha fatto trasparire nuovamente malumori, precisando però che in caso di allontamento dalla compagine amministrativa, si dimetterà dal ruolo di consigliere. Valeria Gulotta ha rimarcato, chiaramente, ancora una volta, il tradimento da parte degli stessi consiglieri di Sciacca Democratica di Cusumano, che avrebbero dovuto “coprire le spalle” a Bellanca dopo le dimissioni da consigliere, anch’essa però ha “giurato fedeltà” al sindaco. Altro giuramento di fedeltà è arrivato da Mandracchia, sul quale qualcuno malsperava che potesse essere elemento deflagrante nella maggioranza. L’ex assessore: dopo aver rifiutato di dare le dimissioni facendosi ritirare le deleghe da assessore; dopo essersi visto rifiutare dalla Valenti il suo nome per la seconda volta, in fase di contrattazioni per formare la nuova giunta; dopo un azzeramento voluto dai due leader del centro sinistra – Nuccio Cusamano e Michele Catanzaro – che al suo gruppo è costato oltre che il suo stesso posto, anche la defezione di Cinzia Deliberto; dopo il forte documento politico firmato qualche giorno fa unitamente ai suoi ex compagni di giunta – documento, oltrettuto, di cui ha detto di non rinnegare nulla -, Mandracchia ha nuovamente dato fiducia al sindaco Valenti, annunciando però che voterà secondo coscienza, senza essere uno “yesman”. Certo, nel suo intervento ha anche apertamente puntato il dito contro Nuccio Cusumano e Michele Catanzaro, parlando di quello di cui noi di Fatti&Avvenimenti.it avevamo parlato già dallo stesso giorno dell’azzeramento, ovvero che il centrosinistra a Sciacca è adesso diviso anche e soprattutto a livello personale ed umano, lasciando trapelare un chiaro sottinteso sul futuro poco roseo della compagine politica anche probabilmente in merito a future elezioni; Mandracchia seguendo il ragionamento, si è anche lamentato della mancanza di coraggio “nel dire le cose in faccia” tra consiglieri di maggioranza, arrivando a parlare di “cecchini che colpiscono alle spalle”.

Ma il dato politico – almeno nel consiglio comunale – non cambia: tutti insieme, anche se non appassionatamente; Santangelo esclusa.