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Sciacca. Consiglio Comunale su gestione servizio idrico, Movimento Consumatori: “Seduta sterile e inconcludente”


Duro il giudizio del Segretario Regionale del Sindacato Feder. Casa Confsal e Movimento Nazionale Consumatori Totò Martino

Lo scorso mercoledì si è svolto a Sciacca il consiglio comunale aperto sulla gestione del Servizio Idrico Integrato. La seduta ha avuto inizio alle 20.00 e finito all’1.30 della notte. Presenti all’incontro il Coordinamento Titano, i Consiglieri Comunali, il Sindaco Valenti nonché Presidente dell’ATI di Agrigento e il Deputato Regionale Mangiacavallo.

Sul caso interviene oggi Totò Martino nella qualità di Segretario Regionale del Sindacato Feder. Casa Confsal e Movimento Nazionale Consumatori. Ai partecipanti alla seduta aperta sono stati forniti i due statuti che sono le due proposte sulla gestione del Servio Idrico, una riguarda la costituzione in SPA fra Comuni, l’altra propone la costituazione di una Società Consortile Pubblica.

“Negli interventi – dice Martino – si è vista l’unanime volontà delle associazioni del Coordinamento Titano di creare la Società Consortile Pubblica, obbligatoria anche con le proprie criticità, e non l’SPA dove solo il nome, fa paura. Fra i consiglieri comunali ci si chiedeva se i comuni che non hanno consegnato le reti al privato aderiranno al progetto, così la Sindaca ha risposto che non può essere rallentata una qualsiasi decisione per sostituire il privato. Praticamente i Comuni che non aderirebbero non potrebbero comunque fermarla.

Del resto, di tutto si è parlato nella seduta, ma – escluso il mio intervento – nemmeno un accenno è stato fatto verso quei 14 comuni che con sapienza e lungimiranza hanno protetto le reti e salvaguardato il popolo, pagando un canone equo, popolare ed efficiente, in grado d’intervenire tempestivamente dove si verificano guasti. E ancora si assiste a consigli comunali aperti sterili e incongruenti perché la politica non vuole diversamente.

Invito – conclude Martino – il Popolo dei 24 Comuni ostaggio ancora di Girgenti Acque e Sicilia Acque a manifestare il proprio dissenso, cosa che ad oggi non è stato fatto”.