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Sciacca. Costi folli per la Nannini: 35mila euro vivi dal Comune e biglietti da 50 a 30 euro


E’ stato approvato due giorni fa il verbale di delibera della giunta comunale sul già assai discusso concerto della Nannini a Sciacca e che sicuramente, visti i costi, scatenerà ancora altre polemiche

Dettagli Delibera Giunta Comunale

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Noi di Fatti&Avvenimenti lo avevamo già previsto ed infatti si è verificato. Ormai ci si era sbilanciati troppo e Filippo Bellanca, assessore e vicesindaco, “il risultato” doveva portalo a casa, ma questa volta rischia che gli si ritorca contro.

35mila euro di costi vivi da parte del Comune e già deliberati – e inoltre già si vocifera ve ne saranno altri in ordine ad altri servizi collaterali – per un evento il cui prezzo al pubblico sarà di: per i posti del 1° settore a sedere numerati di € 52,18; per i posti del 2° settore tribuna di € 43,47; per i posti in piedi del 3° settore €30,00 oltre i diritti di prevendita del 15%, con i quali i prezzi passano a: 60€, 50€ e 34,50€ per il pubblico.

Follia. Difficile trovare una valutazione di ordine politico diversa da questa. E siamo sicuri che le opposizioni non la penseranno diversamente; insomma, se Bellanca voleva farsi attaccare c’è riuscito. Se voleva evitare invece di far la magra figura di non riusciure a concludere una trattativa data per certa, invece, sappia che la pezza è peggiore del buco e fino al 19 agosto – ammesso sia questa la data, dato che sulla delibera non ve ne è traccia – la polemica politica difficilmente si sposterà dalla sua testa.

Per prima cosa salta infatti alla mente più di una domanda: è stata fatta una valutazione sull’effettivo richiamo che il concerto della Nannini potrebbe avere su Sciacca? Come? In che modo? Perché stiamo spendendo 35mila euro per un evento il cui prezzo del biglietto è tutt’altro che popolare? Sulla base di cosa si è pensato che un evento la cui partecipazione a una famiglia media costerebbe dai 240 ai 138 euro – nucleo di 4 persone – sia una buona idea? Sulla base del fatto che Sciacca si trova nella provincia più povera d’Italia? Sulla base di cosa si è valutato di spendere 35mila euro per un singolo evento che dura una sola serata? Porterà un indotto tale da far guadagnare proporzionalmente almeno gli esercenti cittadini o anche solo l’immagine della città?

Ed evitiamo appunti sulla natura artistica della cantante, perché forse con quella cifra si potevano anche valutare altri nomi.

Che dire, speri l’assessore che si registrerà il pienone, perché già in Consiglio si respira aria di Regime del Terrore francese.