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Sciacca, Covid-19. Centrodestra: “Giovanni Paolo II depotenziato? Notizie confuse, occorre chiarezza”


I consiglieri comunali di Sciacca Bono, Milioti, Caracappa, Monte, Santangelo, Cognata, Maglienti e Deliberto, alla luce delle notizie di un possibile depotenziamento dell’ospedale saccense a favore di cliniche private, chiede al sindaco di fare chiarezza

Da parecchi giorni, ormai,- scrivono i consiglieri –  le notizie relative al Covid -19 appaiono poco chiare ed alquanto indecifrabili; soprattutto nella nostra città. Il nostro intervento, scevro da qualsivoglia polemica, vuol esser un vero e proprio invito alla chiarezza.

Nella nostra città non è mai mancata la voglia di comunicare bene, con tutti i canali possibili e con tutte le modalità che l’informazione ci offre. E’ palese che in merito alle “Vicende ospedaliere” abbiamo assistito ad una partita, a suon di sciabola tra l’amministrazione Comunale di Sciacca e il Commissario Alberto Firenze.

La Comunità locale che alle beghe è poco interessata, vorrebbe aver bene chiara la situazione, mettendo da parte le medaglie politiche e lasciando spazio alla chiarezza ed alla praticità. Non possiamo non chiedere al primo cittadino e all’Azienda Sanitaria di rendere conto alla città su tutto ciò che riguardano i lavori compiuti all’interno del Nosocomio saccense e se, risulta essere vera, la notizia di un possibile depotenziamento di alcuni reparti che indurrebbero i pazienti, ed i medici che li assistono, a recarsi in strutture private della nostra provincia, armate e dotate di tutto ciò che è necessario per far fronte all’emergenza.

Nessuna polemica, nessuna voglia di togliere o donare luci della ribalta a qualcuno ma se si è carenti nella divulgazione delle notizie il risultato è chiaro: confusione. Il passaparola genera allarmismo, probabilmente coadiuvato da notizie incerte e comprese male.

Siamo sicuri che gli enti preposti sapranno, anche con una chiarissima conferenza stampa e con la redazione di una dettagliatissima relazione, porre fine alla confusione comunicativa lasciando a ciascuno di noi di compiere le doverose conclusioni ristabilendo la verità e spazzando via l’allarmismo dilagante”.