Terremoto nella giunta Valenti, il tanto pressato e voluto, anche da certa stampa, azzeramento della giunta Valenti, sta avvenendo in queste ore. Lapidario Mandracchia: “Io non mi dimetto, se vuole, mi rimuova il sindaco”
Successivamente anche Paolo Mandracchia è stato convocato al Comune, anche per lui la richiesta è giunta, ma la sua risposta è stata semplice e lapidaria, forte dei risultati raggiunti sul fronte della gestione dei rifiuti:”No, grazie, non mi dimetto. Sei il sindaco, puoi rimuovermi tu”.
Mandracchia, l’uomo del 74% di raccolta differenziata, quello che ha preso tutte le deleghe più “rognose” sulle sue spalle, non ci sta ad essere gettato via senza rispetto politico. Sulla carta è forte di 3 consiglieri, 2 sicuri. Ma nessuno si illuda, non proporrà la sfiducia, anche perché in politica non sempre “tirare a campare è meglio che tirare le cuoia”, come diceva Andreotti.
A ruota sta seguendo la triste staffetta degli altri assessori. Ma non per tutti, sembra infatti che Filippo Bellanca non sia stato chiamato a consegnare le dimissioni. Insomma, forse questo azzeramento non è proprio ben fatto, sembra un po’ “pasticciottato”.
Sullo sfondo di questa vicenda politica goffa, stravagante ed a tratti imbarazzante, resta quella che appare come una brutta umiliazione per chi si è dovuto dimettere davanti a becere claque – soprattutto sul web – ben organizzate, a cui il sindaco non ha evidentemente voluto tenere testa.
Sindaco Francesca Valenti oltretutto, che a ben vedere, è colpevole quanto la colpa stessa. Come definire d’altronde un sindaco che è costretto a quello che pare un azzeramento di giunta perché dà credito, evidentemente, alle claque organizzate per ripetere notte e giorno sempre le stesse accuse fino allo sfinimento. Soprattutto come fa un sindaco ricco di deleghe trattenute per sé, come Francesca Valenti, a non ritenersi parte – dato che le ritiene vere – dei problemi ampiamente propagandati dalle claque?
E’ un po’ come se un giocatore di poker chiedesse il cambio di 4 carte e pretendesse poi di rilanciare.
Volendo dire, è anche come una squadra che perde il campionato tra i fischi dei tifosi e cambia tutti i giocatori meno che l’allenatore. Qui o la squadra combatte unita o va a casa compatta, i mezzucci per salvare un’esperienza amministrativa fallimentare – non nei fatti, altrimenti lo avremmo denunciato per primi noi di Fatti&Avvenimenti.it che non abbiamo mai risparmiato nulla a nessuno, neppure a questa giunta; ma nell’epilogo di gran parte dei suoi attori principali – i saccensi se li risparmierebbero volentieri.
Giornalista Direttore responsabile di Fatti&Avvenimenti. Nato a Partinico (PA), ma saccense. Ha sempre vissuto a Sciacca, dove fin da giovanissimo si è appassionato alla politica locale. Scrive da quando aveva 17 anni, scrive di tutto perché “così è giusto che sia”. Ha scritto principalmente per il giornale ControVoce di Sciacca e per il Fatti&Avvenimenti, ma suoi articoli sono apparsi anche sui quotidiani La Valle dei Templi.net, LinkSicilia (MeridioNews), La Voce di New York e tanti altri giornali agrigentini, regionali, nazionali ed internazionali. Da Gennaio 2017 è corrispondente italiano per la rivista francese Lumieres Internationales Magazine. Scrittore a tempo perso. E’ anche uno studente di Giurisprudenza. Coltiva da anni la passione della musica e del canto ed ha una sua band. Non chiedetegli cosa voglia fare da grande, perché non lo sa.