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Sciacca. Da 13 giorni “posteggiata” al pronto soccorso in attesa di essere ricoverata: On. Pace: “ordinaria follia”

Una signora da ben da 13 giorni è “posteggiata” al pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca in attesa di potere essere ricoverata in reparto. Per l’On. Pace questa è un storia di “ordinaria follia: si proceda alla riconversione degli ospedali covid e al potenziamento dei pronto soccorso”

“La signora Giovanna da 13 giorni si trova al pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca, non riesce ad essere ricoverata nel reparto di Medicina generale e chissà tra quanti giorni potrà essere trasferita. È una vicenda di ordinaria follia non solo a Sciacca ma anche in altri pronto soccorso della Sicilia. Non è questa la sanità che vogliamo”. Questo l’amaro commento del capogruppo della Dc all’Ars, Carmelo Pace davanti ad una vicenda che dopo l’era covid sembra divenuta normalità.

“Occorre rivedere tutta la rete ospedaliera siciliana, potenziare i pronto soccorso e riaprirli dove sono stati soppressi. – Continua l’On. – Occorre, inoltre, procedere immediatamente ad una riconversione degli ospedali Covid, pur mantenendo spazi dedicati ai pazienti positivi. Non possiamo più – continua l’on. Pace – permettere che pazienti affetti da patologie ‘ordinarie’ rimangano per giorni al pronto soccorso o vengano dirottati in strutture ospedaliere spesso lontane diverse decine di chilometri di distanza. Se il reparto di Medicina fosse tornato ad assolvere alle sue normali funzioni, la signora Giovanna non sarebbe ancora al pronto soccorso”.
“Non accetteremo più diktat da parte dei dirigenti regionali, la salute viene al primo posto e va tutelata sempre, in qualunque circostanza e in tutto il territorio siciliano”.

Infine l’onorevole Pace conclude: “Non ci devono essere pazienti e comuni di serie A e altri di serie B, il diritto alla salute è di tutti. Ho chiesto, pertanto, al mio partito e alla maggioranza di essere inserito in Commissione Sanità all’Ars, in maniera tale da poter monitorare in prima persona la situazione della sanità siciliana e poter compiere quelle scelte per ridare dignità al paziente, colmare le carenze strutturali, organizzative, del personale ed evitare che si verifichino in futuro vicende come quella della signora Giovanna e di tanti altri pazienti siciliani”.