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Sciacca. Deliberto e Santangelo: “Mentre la città va a rotoli il sindaco Valenti ci sfida, gode nelle liti”


Le due donne consigliere non si tirano indietro e ne cantano 4 al sindaco: “Ci stuzzica, ci sfida, e quasi gode nelle liti, convita che il possibile scioglimento del consiglio possa certificare la sua definitiva vittoria. Usa l’essere donna come arma di vittimismo e di difesa in campo politico. Francesca Valenti  rappresenta il più grande fallimento per chi dovrebbe essere al servizio della città”.

No, le due consigliere al civico consesso saccense Cinzia Deliberto e Carmela Santangelo non ci stanno ad essere prese di mira dai post social del sindaco Francesca Valenti, che le ha additate quali ostacolo all’approvazione del piano triennale delle opere pubbliche. Così Deliberto e Santangelo rispondono oggi con una lettera di fuoco in cui, da donne – e come solo le donne sanno fare – ne cantano quattro al primo cittadino.

“Quando decidemmo di sposare il progetto di Francesca Valenti non avremmo mai immaginato un finale cosi tanto triste. La candidatura di una donna, di una figura proveniente dalla società civile rappresentò, in quel preciso momento, uno spiraglio di speranza per il rilancio dell’azione politica della nostra città. Il tempo, però, ha dimostrato che quel progetto era in realtà una finzione, un’architettura politica che si sarebbe rivelata poco producente e, soprattutto, capace di evidenziare la totale inadeguatezza del capo della coalizione, dell’amministrazione, del governo della città. Il resto lo conoscete bene, sapete le motivazioni che ci hanno spinte a lasciare il progetto di Francesca Valenti o, in altro caso, ci hanno viste gentilmente accompagnate alla porta.

Le dinamiche politiche degli ultimi mesi ci hanno suggerito di soprassedere davanti alla possibilità di una nostra dichiarazione politica forte. Ci siamo limitate a rivestire un ruolo di opposizione attenta ma, dopo quanto accaduto stamane, abbiamo compreso che tutto è ormai maturo per dire la nostra opinione liberamente.

Stamane, di buon’ora, il Sindaco della città, dopo aver vissuto il consiglio comunale di ieri sera, durante il quale l’opposizione ha sopraffatto la ex maggioranza, ha deciso di scrivere un post sul suo profilo facebook affibbiando a dieci consiglieri “+2” la bocciatura del piano triennale. Quel “+2” rappresenta la più agguerrita delle sfide che il Sindaco ci ha lanciato. E dunque riteniamo opportuno dire che il progetto fallimentare di Francesca Valenti continua a mietere odio e guerre politiche. Come è possibile aprire spiragli di dialogo quando chi governa la città è il primo soggetto che si abilita a dichiarare guerra ed a sfidare tutto e tutti, affibbiando responsabilità a tutto il globo tranne a se stessa?

Un continuo rilanciare per solleticare le opposizioni e accendere la miccia del litigio. Noi non abbiamo condiviso più questo atteggiamento personalistico, figlio della presunzione e della totale mancanza di una precisa volontà di dialogo o , meglio ancora, della totale incapacità di instaurare un dialogo. Il primo cittadino ha dato una chiara visione al suo “regno”, chiaramente teocratico. E mentre la città va a rotoli, tra mille e sempre più insuperabili problemi, lei cosa fa? Continua, ovviamente, a stuzzicare, ad incolpare gli altri, percorrendo, giorno dopo giorno, il suo percorso verso l’empireo, dove solo lei potrà risiedere.

Sia ben chiaro che nessuna di noi due ha la paura di lasciare la poltrona e di tornare “letteralmente” a casa! Tornare a casa è la vera ancora di salvezza per la nostra città. Nessuna di noi due ama alla follia lo stazionamento in un consiglio comunale morto, inattivo, campo di battaglia tra due fazioni che litigano sotto l’occhio menefreghista del primo cittadino che tra sorrisi di compiacimento e di sfida quasi gode, convinta che il possibile scioglimento del consiglio possa certificare la sua definitiva vittoria e la prosecuzione del suo regno senza nessuno che sta li, tra maggioranza o opposizione, ad ostacolarla.

Infine permetteteci una riflessione: siamo consigliere comunali, siamo donne e mai e poi mai avremmo immaginato che una donna, per la prima volta al governo della città, usasse il “genere” come arma di vittimismo e di difesa in campo politico.

Siamo le “+2” e siamo fiere di esserlo, le “+2” hanno capito che questa architettura politica governata da Francesca Valenti  rappresenta il più grande fallimento per chi, al contrario, dovrebbe essere al servizio della città, per il bene della città, con i giusti e doverosi atteggiamenti”.