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Sciacca. Depuratore senza autorizzazioni allo scarico: Multa di 6mila € al comune: errori di Di Paola e Valenti


Il depuratore di Sciacca nel 2014 era privo delle autorizzazioni allo scarico e pertanto l’amministrazione comunale è stata condannata a pagare una multa di ben 6mila euro

I fatti per dovere di cronaca non riguardano l’attuale sindaco Francesca Valenti, in quanto sono relativi all’anno 2014, la cui amministrazione comunale era a guida del sindaco Fabrizio Di Paola. L’attuale sindaco però, come vedremo di seguito, non esce “assolta” da questa vicenda.

A contestare al Comune di Sciacca le inadempienze è stato il settore Territorio e ambiente del Libero consorzio. Nello specifico, la violazione riguarda l’articolo 124 del codice unico ambientale: “per aver effettuato lo scarico di reflui fognari dall’impianto di depurazione di contrada Bellante del Comune di Sciacca, con autorizzazione regionale scaduta nel 2007″, violazione rilevata e contestata dopo un sopralluogo dalla Polizia provinciale di Agrigento.

Alla contestazione, gli uffici Comunali risposero: “la richiesta per il rinnovo dell’autorizzazione allo scarico era stata inoltrata nei termini previsti dalla legge”, chiedendo contestualmente “l’annullamento del verbale e la disapplicazione della sanzione”.

La burocrazia, si sa è lenta ma inesorabile e si arriva al 7 maggio scorso, l’attuale sindaco Francesca Valenti, che nel frattempo è diventata anche presidente dell’Ati, viene convocata per spiegare le motivazioni del ricorso alla multa, ma il sindaco non si presenta all’audizione e chi non si difende – e questo la Valenti che è anche avvocato lo sa benissimo – ha sempre torto.

La Provincia quindi forte del mancato contraddittorio ha ritenuto “irrilevanti e prive di fondamento giuridico le argomentazioni addotte dal precedente sindaco, in quanto l’autorizzazione allo scarico è valida per quattro anni dal momento del rilascio”, disponendo l’ingiunzione del pagamento dei 6mila euro. Ed è andata anche bene, essendo la sanzione minima applicabile.