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Sciacca. Dolce&Gabbana: i falchi, i Vip e il popolo che non ha voglia di essere “plebe”


Se ad Agrigento sono in molti ad essersi stizziti per la concessione del tempio della Concordia per una finalità che è sostanzialmente commerciale, a Sciacca tra falchi e centro-storico chiuso, sui social sono ben pochi gli apprezzamenti verso i due stilisti reduci dal “caso cinese”

L’eccentricità nella Moda sicuramente ripaga, nella società, per niente; anzi, spesso risulta irritante.

Potremmo riassumere in questo modo il malcontento generato in buona parte della popolazione dalla venuta del brand di moda Dolce&Gabbana in provincia di Agrigento. Per la precisione il brand ha organizzato delle sfilate di moda per giovedì 4 luglio a Palma di Montechiaro innanzi alla Chiesa Madre, venerdì 5 luglio nella Valle dei Templi e sabato 6 luglio nel – blindatissimo per l’occasione – centro storico di Sciacca.

Probabilmente una discreta occasione di pubblicità per il territorio, anche se i passati Google Camp a Sciacca non hanno neppure minimamente portato il turismo d’elite sperato, ma tant’é.

Per tali sfilate “non si è badato a spese” – quasi in stile John Hammond di Jurassic Park – con location blindatissime dalle forze dell’ordine, almeno tre società private di sicurezza che sorvegliano persino il montaggio delle scenografie dell’evento con tanto di divieto di far foto o video, zone rosse quasi inaccessibili anche a commercianti e residenti che non potranno circolare liberamente per le zone interessate dall’evento poiché riservate esclusivamente a staff e ospiti dell’evento, sicurezza a livello di summit governativi internazionali, addirittura l’uso di falchi per scacciare colombe, gabbiani e volatili vari il giorno dell’evento – con tanto di associazioni animaliste sul piede di guerra – ed accrediti rilasciati solo a giornalisti del settore e di rilievo internazionale. 

Il tutto, ovviamente, minuziosamente riportato da una morbosa stampa locale grazie alla quale sotto i post  social è possibile leggere i più svariati commenti dei lettori, solitamente non molto entusiasti, soprattutto perché la popolazione si è sentita “spogliata” della propria città, non tenuta in considerazione e limitata al fine di un evento di cui ben poco gli importa, compresi gli eventuali effetti “benefici”, considerato che Sciacca non vive di solo turismo e quindi le speranze legate all’eventuale pubblicità del territorio sono comunque limitate.

Ma poco importa, a Sciacca sabato 6 luglio sono attesi 380 ospiti tra vip e grandi buyers dei mercati emergenti come Russia e Asia.  Asia, che ci riporta alla mente l’ultimo caso che ha coinvolto Dolce&Gabbana, ovvero il “caso cinese” di fine novembre 2018, quando il brand italiano pensò bene di organizzare un grande evento di moda a Shanghai pubblicizzandolo con un video nel quale una graziosa modella cinese, oltre a provare a mangiare con le tipiche bacchette cinesi una pizza formato famiglia ed un piatto di spaghetti sufficienti a saziare Bud Spencer nei suoi celebri film western, pensarono ancor più bene di porre davanti alla minuta modella un cannolo siciliano di proporzioni mastodontiche, con tanto di risatine da parte della giovane che non hanno decisamente contribuito a dissipare i dubbi su eventuali allusioni sessiste o razziste.

Inutile dire che il Partito Comunista Cinese – che non è noto per l’autoironia – non la prese bene, insieme a tutto il popolo cinese ed ai collaboratori cinesi del brand italiano, cosa che portò alla rimozione di tutti i prodotti D&G dalle principali piattaforme di e-commerce cinesi, da molte catene di abbigliamento fisiche e dal rivenditore internazionale YOOX NET-A-PORTER.

A seguito di quel fatto i due stilisti – quello qui sopra è un frame del video – pubblicarono delle video-scuse dal tono piuttosto provato, il tutto con una scenografia che faceva sembrare Gabbana e Dolce due cartomanti di una Tv locale campana di terz’ordine.

Tutto questo ovviamente ci riporta alla considerazione iniziale: “L’eccentricità nella Moda sicuramente ripaga, nella società, per niente; anzi, spesso risulta irritante.

Dolce&Gabbana forse faranno veramente un po’ di pubblicità a Sciacca, ma i saccensi sono già stufi dell’atteggiamento dimostrato durante l’organizzazione dell’evento il cui unico effetto visibile ad oggi sono soltanto i disagi apportati nel centro-storico di Sciacca. E dire che almeno Domenico Dolce dovrebbe capire la mentalità siciliana, essendo nato in quel di Polizzi Generosa (PA).