Redazione F e AIeri sera si è tenuta una seduta del Consiglio comunale aperto riguardante la forma giuridica che dovrà avere il nuovo soggetto che sostituirà Girgenti Acque nella gestione del servizio idrico in provincia di Agrigento
Erano presenti oltre ai consiglieri comunali, tutte le associazioni e i soggetti interessati, “tutti” a favore della nascita di una “società consortile speciale”, ovvero un soggetto totalmente pubblico. Tutti tranne il sindaco di Sciacca Francesca Valenti, che è anche presidente dell’ATI, che a parole si dice favorevole al pubblico, ma nei fatti pone questioni e paletti, che appaiono quantomeno strumentali.
Per il sindaco infatti la gestione del servizio deve essere esclusivamente di carattere pubblico, ma come presidente Ati, ha già predisposto una bozza della S.P.A, contestata aspramente da tutte le associazioni dell’agrigentino in una seduta a “porte chiuse” dell’ATI – QUI’ L’ARTICOLO – , seduta rinvita a settembre, dove l’assemblea Ati dovrà valutare due proposte, una pubblica e l’altra privata, che la Valenti si è impegnata a fare avere a tutte le parti interessate.
E la seduta del Consiglio comunale aperto di ieri sera, è stata chiesta da più parti proprio perché l’ATi, dopo avere elogiato e magnificato la “società consortile speciale”, aveva già presentato solo la bozza di una S.P.A..
A tutto ciò si aggiunge il fatto lamentato da tutti i presenti, che le due bozze da valutare ieri sera, sono state consegnati agli interessati appena due ore prima dell’inizio del consiglio comunale, un tempo troppo esiguo per dare qualsiasi valutazione.
Al netto da ogni considerazione tecnica, il dato che esce dalla seduta di ieri sera, è che tutte le associazioni e i consiglieri comunali sono fermamente contrari ad una S.P.A., e pretendono una “società consortile speciale”, questo perché una S.P.A., non sarebbe altro che una nuova Girgenti Acque con il nome cambiato, una società che ha nel suo scopo societario quello di fare profitti.
